Il Corriere di Verona – L’estate quasi sold out del lago. «Superiamo i numeri del 2019».
Turismo, gli alberghi del Garda verso il miglioramento del boom pre-Covid. In città il centro è ancora indietro: «Ma veniamo comunque da mesi positivi».
Gli alberghi del lago di Garda viaggiano oltre l’afflusso dell’estate 2019. Le strutture ricettive della città, invece, sono tornate in linea con i numeri pre-Covid. Due trend in parte diversi, perché il lago da sempre intercetta il 75% del flusso turistico verso Verona, ma le cifre di fine estate sono in entrambi i casi positive. Partiamo dal lago. Per dire che Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto, si esprime così: «Da sempre sono abituato a essere cauto e fare i conti alla fine, ma non nego che se tutto andrà bene da settembre e fino a metà ottobre potremmo superare il 2019, anno boom per noi. Agosto è andato bene anche se, inaspettatamente, e a dispetto del recente passato, non c’è stato il tutto esaurito. Per settembre è presto per le previsioni, si lavora molto con passaggio e last minute, ma gli auspici sono favorevoli».
I dati citati da Federalberghi sono quelli di H-Benchmark su un campione di 60 strutture. Ebbene, a giugno e luglio l’occupazione generale è cresciuta del 16% rispetto al 2021, per scendere giusto di 5 punti percentuali ad agosto. «Anche nel 2022 sono i tedeschi a farla da padrone, ma c’è una riapertura significativa dei mercati chiusi in precedenza per la pandemia: si nota in particolare un aumento delle presenze inglesi, che oggi rappresentano il 10% del nostro mercato di agosto, e assieme a loro, le altre nazionalità extra Ue, attestate sull’8%», spiega De Beni. In agosto per altro, il pernottamento medio è stato di 6 notti, media al rialzo rispetto ai mesi precedenti, con un prezzo medio per camera che sale di 6 euro rispetto a un anno fa. «Questo dimostra lo sforzo costante della categoria per contenere quanto più possibile i prezzi, nonostante l’inflazione galoppante», dice Federalberghi.
Veniamo alla città. Dove i dati sono, appunto, in linea col 2019. il direttore commerciale e marketing di H-Benchmark, Daniel Frank, fa sapere che “le strutture del territorio cittadino preso nella sua totalità sono completamente tornate a occupazioni normali, cioè simili a quelle pre-Covid. A differenziarsi è il centro, sceso del 2% rispetto all’estate 2019. Ha fatto meglio la periferia, intesa come Valpolicella o zona vicina all’aeroporto per fare due esempi, e questo probabilmente perché le persone che volevano avvicinarsi al lago ma non hanno trovato disponibilità si sono rifugiate nei dintorni». Il centro città, a giugno e luglio, ha perso punti rispetto al 2019, mentre in agosto ha avuto un afflusso pari a tre estati fa. Sui prossimi 60 giorni, invece, perde il 4% in confronto al 2019 ma potrebbe essere l’effetto dei prezzi, che da qui a ottobre salgono di quasi 30 euro a causa del caro energetico e dell’inflazione. Va detto, comunque, che in generale «la città è al +5%, da qui a ottobre, sul 2019, quindi l’andamento meno positivo del centro è ancora tamponato dalla periferia», riflette Frank. Intanto Giulio Cavara, presidente degli albergatori di Confcommercio, spiega: «aspettiamo la fine della stagione per un bilancio. Premesso che è stata una stagione buona fin qui, grazie soprattutto all’Arena, la mia sensazione è che saremo leggermente sotto al 2019 in termini di fatturato. Il che comunque rappresenta già un ottimo risultato, visto i problemi che stiamo affrontando».