TURISMO: chiesta una regolamentazione. De Beni ha inviato una lettera ai sindaci chiedendo collaborazione.
Più controlli per scovare le locazioni turistiche abusive ed estendere anche ai Comuni gardesani la norma «salva Venezia» per limitare le locazioni turistiche brevi a tutela della residenzialità. Queste le richieste che Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto, ha inviato con una lettera a quindici sindaci dei Comuni lacustri e dell’entroterra sottolineando «la gravità e l’estensione che ha raggiunto il fenomeno delle locazioni brevi non imprenditoriali sul nostro territorio». Lo dicono i numeri diffusi dall’Osservatorio del turismo del Garda Veneto (Otgv) su elaborazione dati di Airdna Marketminder: «Solo sul portale Airbnb sono presenti sulla Riviera degli Olivi più di 3.500 annunci, l’88,1 per cento dei quali è un intero appartamento e il 74,3 per cento afferisce a host che gestiscono più alloggi», scrive De Beni. Inoltre «secondo le stime del portale Inside Airbnb, il Veneto è all’ottavo posto in classifica per alloggi disponibili solo su Airbnb, con quasi 25mila annunci». Il problema del proliferare degli affitti turistici a scapito di quelli a lungo termine è annoso e accomuna tutte le località turistiche, svuotate o quasi di residenti a favore dei vacanzieri che assicurano ai locatori incassi più redditizi e con minori complicazioni burocratiche. Se da un lato il fenomeno è ascrivibile alle regole del mercato, dall’altro c’è chi invoca una presa di posizione politica per gestire questa tendenza. De Beni propone ai sindaci due linee di azione. La prima, come detto, riguarda l’estensione della norma «salva Venezia» che, scrive il presidente degli albergatori gardesani, «dà ai Comuni la facoltà di predisporre un regolamento con cui stabilire un limite massimo al numero di immobili che possono essere affittati in forma non imprenditoriale e di fissare una durata massima delle locazioni brevi (non superiore a 120 giorni/anno, mentre per il restante periodo il Comune potrà autorizzare o meno gli affitti)». Provvedimento da accompagnare alla «messa a punto di politiche abitative che tengano conto anche delle esigenze dei residenti e dei lavoratori». De Beni torna poi a chiedere di intensificare i controlli incrociati tra amministrazioni comunali, polizie locali e Guardia di finanza «per portare a galla il fenomeno del sommerso» che oltre a generare concorrenza sleale comporta l’evasione dell’imposta di soggiorno destinata ai Comuni e problemi di sicurezza per la mancata comunicazione alla Questura delle generalità dei clienti.
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