Il servizio risponde a una richiesta di Federalberghi e per il sindaco è fondamentale data l’alta richiesta di chi deve rientrare in patria
Continua a pieno regime, con tanto di gente in coda anche a fine agosto, l’esecuzione dei tamponi antigenici nel comune di Torri del Benaco. Ieri mattina fin dalle 9 e fino alla chiusura alle 15, nella ex-scuola elementare di Torri c’era una fila di gente che arrivava fino quasi al cinema, ovvero quasi un centinaio di metri più a sud rispetto all’ingresso dell’edificio di viale Fratelli Lavanda..
Tutti in coda sotto il sole, anche se la temperatura non è più quella di metà agosto e quindi erano sufficienti un paio di occhiali da sole e un cappellino per stare bene. Nonostante fossero tutti lì per fare il test anti-Covid, quasi nessuno, all’esterno, indossava la mascherina.
I più la avevano attaccata al braccio, come si usa fare oggi, e agli altri spuntava dalle tasche o dalle borse visto che poi, per entrare, la avrebbero dovuta indossare. Il paradosso è che, a pochi metri dall’ex-scuola elementare dove le persone erano incolonnate per sapere se avrebbero potuto fare ritorno a casa senza essere fiondati in quarantena, altri cittadini, quasi tutti italiani, erano seduti ai tavolini dei bar a fare colazione o a bere un aperitivo. Come nulla fosse, e come se il Covid fosse già solo un lontano ricordo. Anche dopo avere consumato bevande e cibo, sui volti le mascherine non accennavano a comparire. È ormai questa la regola del nuovo «galateo» imposto dalla pandemia: le interpretazioni elastiche e soggettive la fanno da padrone, anche se i numeri del virus non sono certo confortanti ma in costante ascesa…