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Federalberghi Garda Veneto
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L’Arena – «Non toccate i livelli del lago di Garda»

il 23 Giugno 2022
Il presidente di Federalberghi, Ivan De Beni, lancia un monito per evitare che venga svuotato il bacino per sopperire all’emergenza con danni all’ecosistema
«Non toccate i livelli del lago di Garda»
Gli operatori temono serie ripercussioni sul turismo «Non è la soluzione giusta, andrebbe ad aggravare la situazione già di per sé critica del Benaco in estate»

«Troppe volte è stato toccato il delicato ecosistema lacuale per sopperire alle mancanze di altri. Sia come operatori che come residenti, nati e cresciuti sulle sponde del Garda, siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza e che il bacino debba correre in soccorso per risolvere i problemi: non ci sembra giusto». Il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni, tuona contro chi, in piena emergenza idrica causata anche dalla gravissima siccità degli ultimi mesi, vorrebbe prelevare parte delle acque del Benaco per quantomeno limitare la secca del Po. Le osservazioni «Secondo gli esperti», precisa De Beni, «svuotare il lago per aiutare il principale fiume d’Italia sarebbe, molto semplicemente, una mossa non risolutiva per il corso d’acqua stesso. Ma non solo. Andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume». Il riferimento è non solamente ai momenti di siccità, in cui si richiede al Garda di cedere metri cubi d’acqua ad altri bacini, ma anche ai momenti di sovraccarico di metri cubi in alcuni fiumi, in particolare l’Adige, che di recente ha comportato la riapertura dello scolmatore Adige-Garda a Torbole, rimesso in funzione. «Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo dall’Adige, salvando l’intera città di Verona», prosegue il presidente di Federalberghi Garda Veneto, «però questo non ha giovato al suo ecosistema. Sono eventi che vengono effettuati in emergenza, ma che dimostrano la mancanza di sensibilità politica nei confronti del Benaco». Il turismo De Beni sottolinea poi come il Garda, riconosciuto a livello internazionale come «un lago bello e molto pulito», sia scelto dai turisti europei e di tutto il mondo «per la balneazione, per gli sport acquatici e anche per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino gardesano significherebbero un forte condizionamento, se non la sospensione di queste attività. In particolare, diversi media esteri stanno già diffondendo notizie allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le proprie vacanze, oltre a generare un danno d’immagine a tutta la comunità gardesana», afferma preoccupato De Ben. Il quale teme ripercussioni anche sul fronte turistico, dal momento che, dice, «la crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico-ricettivo locale». Le preoccupazioni Per Federalberghi Garda Veneto, quindi, «togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po e alle difficoltà del settore primario non rappresenti la soluzione, ma anzi un’ulteriore destabilizzazione della situazione, con gravi conseguenze anche per la flora e la fauna lacustre e per i comparti ad esse legate come i pescatori e le società cooperative ittiche», osserva De Beni, riprendendo quanto già espresso al riguardo dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio. Il presidente della sezione locale di Federalberghi chiede quindi di organizzare «un tavolo comune per affrontare il tema della tutela del lago». «Crediamo sia necessario non solo lavorare in sinergia con enti, associazioni e consorzi, ma soprattutto agire in programmazione, con responsabilità verso il territorio. Dobbiamo lavorare consapevoli del fatto che situazioni di questo tipo, come la siccità, saranno purtroppo sempre più la norma. Non dobbiamo farci trovare impreparati, serve programmare. Molto farà, in questo senso, una cultura comune e condivisa, fatta di comportamenti sostenibili».

 

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