L’Arena – Sul lago settembre boom. Ma i conti non tornano
Di Barbara Bertasi
Un settembre “molto soddisfacente” e un ottobre che promette bene confermano l’indice di gradimento del lago di Garda, dove però non è tutto oro quel che luccica. Perché la stagione estiva 2023, i cui dati definitivi non ci sono ancora, registrerebbe un lieve calo rispetto a quella dello scorso anno. Fatto che ha portato il sindaco di Garda, Davide Bendinelli, a lanciare la proposta di creare «una cabina di regia tra Comuni, associazioni di categoria, Federalberghi Garda Veneto e albergatori Garda e Costermano per studiare insieme una nuova e mirata promozione del lago e affrontare il cambiamento del comparto turistico all’indomani di una stagione che ha visto prezzi in salita e numeri in calo».Nota il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni: «Il nostro Osservatorio del Turismo del Garda Veneto e i presidenti delle nostre associazioni territoriali ci riportano di un settembre “molto soddisfacente” e di un ottobre con buone prospettive, con attività ancora aperte ed eventi in corso. In settembre si è registrata una buonissima occupazione, pari all’85%, lievemente superiore rispetto allo stesso periodo del 2022. I tedeschi hanno sempre rappresentato la presenza maggioritaria, pur con una diminuzione rispetto al settembre 2022. Valore compensato dal turismo anglosassone, pari al 19% del mercato turistico del Garda Veneto. Stabili i mercati interno e delle altre nazionalità entro e fuori Ue. Il pernottamento medio, come nel 2022, va dalle 4 alle 6 notti. Il ricavo medio generale per camera a notte è in linea con lo stesso periodo del 2022, con un incremento di circa 8,5 euro a camera sul mese. La curva delle prenotazioni cresce tra il 28 settembre e il 2 ottobre, quando si tiene a Bardolino la 92ma festa del Vino, che genera un +3-4% medio di volume complessivo delle prenotazioni dal 1° settembre con un incremento delle richieste sul territorio già a un mese dall’evento, con Bardolino epicentro».Interviene Bendinelli, la cui proposta è condivisa: «La stagione turistica 2023 si è rivelata inferiore rispetto alle aspettative. Anche se ancora senza numeri precisi, quest’estate le presenze turistiche sul lago sono diminuite sebbene ciò si avverta meno di quanto è stato perché l’indotto è simile a quello dell’anno scorso avendo le realtà di settore aumentato i prezzi. La situazione non va ignorata. Se fino a poco tempo fa il lago non aveva grandi competitors», nota, «l’estate ha visto affacciarsi Paesi come Croazia, Grecia e Albania, che hanno fatto grandi numeri. L’aumento dei costi delle materie prime, poi, ha imposto un aumento dei prezzi inevitabile ma inferiore all’aumento dei costi. Non si possono però alzare ulteriormente i prezzi perché le persone non vi farebbero fronte e rischieremmo che non vengano più. Chiederemo agli enti deputati alla promozione turistica, come la Regione, di investire tempo e risorse per favorire promozione e sviluppo del settore. Bisognerebbe agire insieme, immagino un raggruppamento per aree geografiche omogenee, gestito da enti sovraordinati per curare la pianificazione. Il primo atto potrebbe passare per l’Associazione Albergatori Garda e Costermano, con cui ci siamo seduti intorno ad un tavolo per capire cosa fare. Mi piacerebbe che da tale cabina si partisse per un cambiamento». Il presidente dell’associazione Lugi Zermini: «Settembre glorioso, buonissimi numeri. Tuttavia quest’anno, rispetto al 2022, abbiamo accusato un calo di presenze del 3% circa del mercato tedesco, coperto dall’aumento di quello Inglese. Segnale di come, davvero, serva più attenzione a una promozione turistica comune della nostra destinazione». De Beni: «La stagione si sta rivelando al di sotto di quanto sperato all’inizio. Il sentore è che chiuderà con qualche punto in meno rispetto a quella eccezionale dell’anno scorso, anche se dati parziali dicono sia migliore di quella del 2019. Condividiamo la proposta del sindaco di Garda. Siamo disponibili a partecipare al tavolo di regia».
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