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Federalberghi Garda Veneto

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17Set

Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro dal 15 ottobre

17 Settembre 2021 fgv-editor News 69

Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro dal 15 ottobre

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi il 16 settembre 2021, ha approvato all’unanimità il nuovo Decreto Legge per l’estensione del Green Pass a tutti i luoghi di lavoro.

Per tutti i dipendenti del settore pubblico e privato, anche autonomi, sarà obbligatorio possedere ed esibire su richiesta la Certificazione Verde Covid-19.

Tale obbligo scatterà a partire dal 15 ottobre 2021 fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza.

Il datore di lavoro sarà tenuto a vigilare il rispetto dell’obbligo mediante l’utilizzo dell’applicazione VerificaC19. In caso di violazione delle disposizioni enunciate o di mancata adozione da parte del datore di lavoro delle misure organizzative volte al controllo è prevista una sanzione amministrativa.

Per coloro che non presenteranno la certificazione è prevista la sospensione dal lavoro e dallo stipendio.

Per ottenere il Green Pass le modalità sono sempre le stesse, l’obbligo non si applica ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute.

Vi terremo costantemente aggiornati con informazioni più dettagliate e chiarimenti.

Vedi l'aggiornamento
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04Giu

Green Pass sul Lago di Garda? No grazie!

4 Giugno 2021 fgv-editor Associazione 86

Manca poco all’adozione del Green Pass europeo ma il Presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni, è molto scettico sulla sua utilità.

“Considero il Green Pass una procedura che al momento è ancora poco chiara e di non facile ottenimento e ritengo possa rappresentare una limitazione e quindi un probabile ostacolo o comunque un freno alla libera circolazione dei turisti.  Non è ancora chiaro, ad esempio, quale sarà l’organismo che dovrà rilasciare questo nulla osta. Scaricare un’app attraverso l’utilizzo dello SPID, potrebbe non essere immediato e di facile realizzazione per tutti, senza considerare che una procedura di questo tipo rende le persone tracciabili con conseguente limitazione della privacy.
Il Green Pass non serve ed è sconveniente! É una certificazione che potrebbe creare confusione e avvantaggiare le destinazioni che non la utilizzano. Un viaggiatore ha tutto il diritto di sentirsi libero di viaggiare e di scegliere la destinazione del suo viaggio. Un certificato medico o un’autocertificazione che dichiari di essere vaccinato o immune o di essersi sottoposto ad un tampone, con risultato negativo, prima di intraprendere il viaggio, e oggi effettuare un tampone risulta sempre più facile perché si può fare anche in farmacia e tra poco addirittura a casa propria, dovrebbe essere più che sufficiente.”

De Beni lancia quindi una provocazione:

“Noi, nelle nostre strutture, non richiederemo il Green Pass in quanto non lo consideriamo una condizione importante per venire a fare le ferie sul nostro territorio. Vogliamo che chiunque, con o senza Green Pass, sia libero di venire sul Lago di Garda a trascorrere una serena vacanza.
Durante la scorsa stagione turistica, senza vaccini, con la prima fase di contagi appena superata e quindi in una situazione di grande incertezza, senza nessun obbligo di presentare certificazioni di sorta, non è stato riscontrato nessun caso di contagio tra i turisti. Grazie anche al puntuale rispetto delle regole sanitarie che sono state adottate in tutte le nostre strutture e che continueremo ad adottare.
A maggior ragione quest’anno con la veloce e ampia diffusione dei vaccini, e la grande maggioranza dei nostri turisti provengono da Stati in cui la campagna vaccinale è stata avviata e portata avanti con successo, con la facilitazione che abbiamo adottato insieme alla Regione Veneto per dare priorità alla  vaccinazione di tutto il nostro personale, con le nostre località che si stanno sempre più avvicinando allo stato di Covid free, quindi senza contagi registrati, riteniamo non ci sia la necessità di un documento sanitario come il Green pass. Il turismo ha un estremo bisogno di ripartire  ma ci sono normative, come questa, che invece di facilitare l’arrivo dei turisti li mettono in difficoltà. Il Green Pass è un cavillo in più a livello burocratico, una iniziativa voluta dalla politica più che dagli imprenditori e comunque senza che questi ultimi siano stati interpellati al riguardo.
Il mio timore è che altre destinazioni, nostre competitor, prendano le distanze dal Green pass perché condiziona negativamente il turista. Dovremmo essere competitivi e invece iniziative di questo tipo rischiano di rappresentare un autogol.”

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03Mag

L’Arena – Il primo maggio riporta i turisti.Locali pieni pur senza stranieri

3 Maggio 2021 fgv-editor Senza categoria 15

RIAPERTURE In molti hanno approfittato del week end in giallo per una gita, prime presenze anche in campeggio.

Ristoratori contenti a metà: troppe limitazioni per chi non ha a disposizione verande Federalberghi se la prende con le quarantene obbligatorie e con il «green pass» 

«Il 90 per cento degli alberghi è ancora chiuso, hanno aperto solo le strutture con area wellness e ristorante, registrando metà dell’occupazione», spiega il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni. L’ultimo contraccolpo negativo, sottolinea, è arrivato con la proroga fino a metà maggio dell’ordinanza del ministro Speranza che prevede misure di contenimento per chi arriva da Paesi Ue e da India, Bangladesh e Sri Lanka: oltre a disporre di un tampone negativo, per entrare in Italia è obbligatoria una quarantena di cinque giorni.
«Questo ha provocato un’altra valanga di cancellazioni, facendoci perdere quelle per il periodo dell’Ascensione (festività per cui i tedeschi hanno qualche giorno di ferie, ndr)», rimarca De Beni, duro con le ultime decisioni governative, che definisce «sempre più strane e ridicole».
Nel mirino l’orario del coprifuoco, le limitazioni per le attività ristorative e il «green pass», il passaporto covid per cui, dice De Beni, «non sono stati ancora forniti chiarimenti, mentre come Federalberghi chiediamo una cosa più semplice: la possibilità di far arrivare i clienti a fronte del certificato vaccinale o del tampone negativo». 

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