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Federalberghi Garda Veneto

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22Lug

MattinoVerona – Siccità, allarmismo sulla stampa tedesca, Federalberghi Garda Veneto: “Le vacanze sul lago sono sicure”

22 Luglio 2022 fgv-editor Associazione 10

Nella giornata di ieri si è tenuta un’importante riunione, a distanza, tra i rappresentanti di Federalberghi Garda Veneto, il Consorzio Garda Unico e Navigarda per fare il punto sulle notizie pubblicate dalla stampa tedesca che hanno creato allarmismo tra i turisti presenti o in arrivo nel Garda.

Il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni ha sintetizzato così l’incontro: “L’allarmismo creato è stato segnalato da diversi albergatori, con turisti che chiamano per chiedere se c’è acqua nel lago o in piscina e in alcuni casi se è possibile farsi la doccia. Questo per le notizie diffuse dalle testate internazionali, in particolare tedesche, che con sensazionalismo hanno generato un panico infondato. Purtroppo non è la prima volta che accade, ma ogni volta crea notevoli problemi agli albergatori”.

De Beni ha spiegato che nel corso della riunione si è deciso di lanciare un messaggio unico tra i diversi soggetti: “La destinazione del lago di Garda è sicura. Non vi è alcun problema con il livello dell’acqua e la situazione è sotto controllo. Abbiamo chiesto poi a tutti i portali di informazione turistica del territorio di divulgare l’informazione con corredo di foto per cercare di creare un controflusso di contenuti. E per il futuro sarà necessario pensare ad un ufficio stampa di presidio in Germania per veicolare notizie più corrette”.

Il presidente di Federalberghi Veneto Massimiliano Schiavon ha manifesto la sua vicinanza agli albergatori del lago di Garda e sottolineato come questo problema riguardi anche altre destinazioni: “Il sensazionalismo della stampa estera su alcune notizie come quella delle meduse nel litorale jesolano o sul livello del lago di Garda è fuorviante ed inopportuno perché rischia di creare dei danni agli albergatori e inoltre pregiudica la vacanza a chi è già arrivato o sta per arrivare”.

“Queste notizie poi – prosegue Schiavon – vengono smentite dai fatti perché i lettori, i social e soprattutto le testimonianze e il passaparola dei milioni di turisti che hanno scelto i nostri laghi, le nostre montagne, le nostre città d’arte, le nostre spiagge e le nostre terme, ci promuovono per la qualità ed i servizi offerti e per la sicurezza garantita. Sono i giudizi, le esperienze dirette dei turisti e il loro grado di soddisfazione che smentirà alcune notizie faziose e gonfiate apparse in alcuni organi di stampa internazionali che con questo modo di fare a mio avviso minano soprattutto il rapporto di fiducia e credibilità che hanno con i propri lettori”.

MATTINOVERONA

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23Giu

Mattinoverona – Allarme siccità: c’è chi pensa di prelevare acqua dal lago, ma Federalberghi Garda Veneto dice no

23 Giugno 2022 fgv-editor Associazione 13

La crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico-ricettivo del Garda Veneto, un settore che rappresenta una parte economica importante a livello regionale quale seconda destinazione turistica in Veneto, dopo Venezia. Scenari che sono destinati ad essere sempre più frequenti e che portano con sé tutta una serie di altri disagi, sia per i residenti sul territorio che per i molti ospiti che ogni anno vi soggiornano.

Dopo due anni di pandemia, il 2022 rappresenta per il settore la stagione della ripresa. La primavera ha registrato buoni numeri e per proseguire su questa strada è necessario non solo lavorare in sinergia tra enti, associazioni e consorzi, ma farlo agendo in programmazione, con uno sguardo a più lunga gittata e con responsabilità verso il territorio, per ospiti e residenti.

“Troppe volte è stato toccato il delicato ecosistema lacuale per sopperire alle mancanze di altri – afferma il Presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni – . Sia come operatori che come residenti, nati e cresciuti sulle sponde del Garda siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza e che il bacino debba correre in soccorso per risolvere i problemi: non ci sembra giusto. Secondo gli esperti, svuotare il lago per aiutare il Po sarebbe, molto semplicemente, una mossa non risolutiva per il fiume e che andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume”.

Il riferimento è non solo ai momenti di siccità, in cui si richiede al Garda di cedere metri cubi d’acqua ad altri bacini, ma anche ai momenti di sovraccarico di metri cubi in alcuni fiumi, in particolare l’Adige. Si veda per esempio la riapertura dello scolmatore Adige-Garda di Torbole, recentemente rimesso in funzione.

“Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo dall’Adige, salvando l’intera città di Verona – prosegue il Presidente De Beni – però questo non ha giovato al suo ecosistema. Sono eventi che vengono effettuati in emergenza, ma che dimostrano la mancanza di sensibilità politica nei confronti del Benaco”.

Il Garda è scelto da tutta Europa e dal mondo per la balneazione, per gli sport acquatici e anche per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino gardesano significherebbero un forte condizionamento, se non la sospensione di queste attività. In particolare, diversi media esteri stanno già diffondendo notizie allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le proprie vacanze oltre a generare un danno d’immagine a tutta la comunità gardesana.

Alla luce di tutto ciò, Federalberghi Garda Veneto condivide il pensiero – già espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio – che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po e alle difficoltà del settore primario non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione, con conseguenze considerevoli anche per l’ittiofauna e per i comparti ad essa legati (pescatori e società cooperative ittiche).

Per questo, l’Associazione di categoria che rappresenta le 400 strutture ricettive della sponda veronese del lago di Garda, chiede di sedersi a un tavolo comune per affrontare questo tema a tutela del lago di Garda. È necessario infatti non solo lavorare in sinergia con enti, associazioni e consorzi, ma soprattutto agire in programmazione, con responsabilità verso il territorio.

“Dobbiamo lavorare – conclude De Beni – consapevoli del fatto che situazioni di questo tipo saranno purtroppo sempre più la norma e non dobbiamo farci trovare impreparati. Molto farà, in questo senso, una cultura comune e condivisa fatta di comportamenti sostenibili. Infatti da tempo sensibilizziamo i nostri ospiti a un corretto uso delle risorse e ad evitare sprechi inutili: a partire dal buffet delle colazioni, fino all’uso della biancheria”.

MATTINOVERONA

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23Giu

GN Gardanotizie, Travel No Stop – Giù le mani dal lago di Garda!

23 Giugno 2022 fgv-editor Associazione 12

“La crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico-ricettivo del Garda Veneto, un settore che rappresenta una parte economica importante a livello regionale quale seconda destinazione turistica in Veneto, dopo Venezia. Scenari che sono destinati ad essere sempre più frequenti e che portano con sé tutta una serie di altri disagi, sia per i residenti sul territorio che per i molti ospiti che ogni anno vi soggiornano.
Siamo riconosciuti a livello internazionale come un lago bello e molto pulito, con ottime recensioni da parte dei visitatori, dimostrate anche dalle numerose bandiere arancioni di cui possono fregiarsi i nostri Comuni, espressione di una zona ricca di patrimonio storico-culturale e ambientale e che offre al turista un’accoglienza di qualità.
Dopo due anni di pandemia, il 2022 rappresenta per noi la stagione della ripresa. La primavera che ci siamo appena lasciati alle spalle ha registrato buoni numeri. Per proseguire su questa strada è necessario non solo lavorare in sinergia tra enti, associazioni e consorzi, ma farlo agendo in programmazione, con uno sguardo a più lunga gittata e con responsabilità verso il territorio, per ospiti e residenti.
Troppe volte è stato toccato il delicato ecosistema lacuale per sopperire alle mancanze di altri – afferma il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni –  Sia come operatori che come residenti, nati e cresciuti sulle sponde del Garda siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza e che il bacino debba correre in soccorso per risolvere i problemi: non ci sembra giusto. Secondo gli esperti, svuotare il lago per aiutare il Po sarebbe, molto semplicemente, una mossa non risolutiva per il fiume e che andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume.
Il riferimento è non solo ai momenti di siccità, in cui si richiede al Garda di cedere metri cubi d’acqua ad
altri bacini, ma anche ai momenti di sovraccarico di metri cubi in alcuni fiumi, in particolare l’Adige. Si veda
per esempio la riapertura dello scolmatore Adige-Garda di Torbole, recentemente rimesso in funzione.
Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo
dall’Adige, salvando l’intera città di Verona – prosegue il De Beni – però questo non ha giovato
al suo ecosistema. Sono eventi che vengono effettuati in emergenza, ma che dimostrano la mancanza di
sensibilità politica nei confronti del Benaco.
Il Garda è scelto da tutta Europa e dal mondo per la balneazione, per gli sport acquatici e anche per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino gardesano significherebbero un forte condizionamento, se
non la sospensione di queste attività. In particolare, diversi media esteri stanno già diffondendo notizie
allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le
proprie vacanze oltre a generare un danno d’immagine a tutta la comunità gardesana.
Alla luce di tutto ciò, Federalberghi Garda Veneto condivide il pensiero – già espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio – che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po e alle difficoltà del settore primario non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione, con conseguenze considerevoli anche per l’ittiofauna e per i comparti ad essa legati (pescatori e società cooperative ittiche).
Per questo, come Associazione di categoria che rappresenta le 400 strutture ricettive della sponda veronese del lago di Garda, siamo disponibili a sederci a un tavolo comune per affrontare questo tema a tutela del lago di Garda. Crediamo sia necessario non solo lavorare in sinergia con enti, associazioni e consorzi, ma soprattutto agire in programmazione, con responsabilità verso il territorio.
Dobbiamo lavorare – conclude De Beni – consapevoli del fatto che situazioni di questo tipo saranno
purtroppo sempre più la norma e non dobbiamo farci trovare impreparati. Molto farà, in questo senso, una
cultura comune e condivisa fatta di comportamenti sostenibili. Infatti da tempo sensibilizziamo i nostri ospiti
a un corretto uso delle risorse e ad evitare sprechi inutili: a partire dal buffet delle colazioni, fino all’uso della
biancheria”.

GN-GARDANOTIZIE

TRAVEL NO STOP

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23Giu

Corriere di Verona – Prelievo di acqua a favore del Po, il «no» degli albergatori

23 Giugno 2022 fgv-editor Associazione 12
Timori per il turismo. Federalberghi attacca: «Non è la soluzione, e aggraverebbe la situazione del lago che in estate vede già un calo di volume».

«Giù le mani dal lago di Garda» afferma il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni, riguardo all’ipotesi avanzata dal segretario generale dell’Autorità di Bacino del Po, Meuccio Berselli, di prelevare acqua dal lago per aiutare il Po in una sorta di «Sos solidale».

«La crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico del Garda Veneto, che è una parte economica importante a livello regionale quale seconda destinazione turistica dopo Venezia – attacca De Beni -. Dopo due anni di pandemia, il 2022 rappresenta per noi la stagione della ripresa. Sia come operatori che come residenti siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza per risolvere i problemi. Secondo gli esperti, poi, svuotare il lago per aiutare il Po sarebbe una mossa non risolutiva per il fiume e andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume».

Gli albergatori, dunque, si allineano a quanto espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio: «pescare» metri cubi d’acqua dal Garda per sopperire a i bassi livelli idrici del fiume Po non rappresenta la soluzione, ma anzi un’ulteriore destabilizzazione. «Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo dall’Adige, salvando l’intera città di Verona – prosegue De Beni – però questo non ha giovato al suo ecosistema. Abbiamo visto che già diversi media stranieri stanno già diffondendo notizie allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le proprie vacanze. Il Benaco è scelto da tutta Europa e dal mondo per la balneazione, per gli sport acquatici e per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino – conclude -significherebbero un forte condizionamento, se non la sospensione di queste attività, come anche la compromissione delle attività dei pescatori».

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23Giu

L’Arena – «Non toccate i livelli del lago di Garda»

23 Giugno 2022 fgv-editor Senza categoria 13
Il presidente di Federalberghi, Ivan De Beni, lancia un monito per evitare che venga svuotato il bacino per sopperire all’emergenza con danni all’ecosistema
«Non toccate i livelli del lago di Garda»
Gli operatori temono serie ripercussioni sul turismo «Non è la soluzione giusta, andrebbe ad aggravare la situazione già di per sé critica del Benaco in estate»

«Troppe volte è stato toccato il delicato ecosistema lacuale per sopperire alle mancanze di altri. Sia come operatori che come residenti, nati e cresciuti sulle sponde del Garda, siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza e che il bacino debba correre in soccorso per risolvere i problemi: non ci sembra giusto». Il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni, tuona contro chi, in piena emergenza idrica causata anche dalla gravissima siccità degli ultimi mesi, vorrebbe prelevare parte delle acque del Benaco per quantomeno limitare la secca del Po. Le osservazioni «Secondo gli esperti», precisa De Beni, «svuotare il lago per aiutare il principale fiume d’Italia sarebbe, molto semplicemente, una mossa non risolutiva per il corso d’acqua stesso. Ma non solo. Andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume». Il riferimento è non solamente ai momenti di siccità, in cui si richiede al Garda di cedere metri cubi d’acqua ad altri bacini, ma anche ai momenti di sovraccarico di metri cubi in alcuni fiumi, in particolare l’Adige, che di recente ha comportato la riapertura dello scolmatore Adige-Garda a Torbole, rimesso in funzione. «Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo dall’Adige, salvando l’intera città di Verona», prosegue il presidente di Federalberghi Garda Veneto, «però questo non ha giovato al suo ecosistema. Sono eventi che vengono effettuati in emergenza, ma che dimostrano la mancanza di sensibilità politica nei confronti del Benaco». Il turismo De Beni sottolinea poi come il Garda, riconosciuto a livello internazionale come «un lago bello e molto pulito», sia scelto dai turisti europei e di tutto il mondo «per la balneazione, per gli sport acquatici e anche per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino gardesano significherebbero un forte condizionamento, se non la sospensione di queste attività. In particolare, diversi media esteri stanno già diffondendo notizie allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le proprie vacanze, oltre a generare un danno d’immagine a tutta la comunità gardesana», afferma preoccupato De Ben. Il quale teme ripercussioni anche sul fronte turistico, dal momento che, dice, «la crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico-ricettivo locale». Le preoccupazioni Per Federalberghi Garda Veneto, quindi, «togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po e alle difficoltà del settore primario non rappresenti la soluzione, ma anzi un’ulteriore destabilizzazione della situazione, con gravi conseguenze anche per la flora e la fauna lacustre e per i comparti ad esse legate come i pescatori e le società cooperative ittiche», osserva De Beni, riprendendo quanto già espresso al riguardo dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio. Il presidente della sezione locale di Federalberghi chiede quindi di organizzare «un tavolo comune per affrontare il tema della tutela del lago». «Crediamo sia necessario non solo lavorare in sinergia con enti, associazioni e consorzi, ma soprattutto agire in programmazione, con responsabilità verso il territorio. Dobbiamo lavorare consapevoli del fatto che situazioni di questo tipo, come la siccità, saranno purtroppo sempre più la norma. Non dobbiamo farci trovare impreparati, serve programmare. Molto farà, in questo senso, una cultura comune e condivisa, fatta di comportamenti sostenibili».

 

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22Giu

Daily (Verona Network) e Gardapost – Federalberghi Garda Veneto: «Giù le mani dal lago!»

22 Giugno 2022 fgv-editor Associazione 14
L’associazione di categoria presieduta da Ivan De Beni condivide il pensiero espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione.

 

La crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico-ricettivo del Garda Veneto, un settore che rappresenta una parte economica importante a livello regionale quale seconda destinazione turistica in Veneto, dopo Venezia. Scenari che sono destinati ad essere sempre più frequenti e che portano con sé tutta una serie di altri disagi, sia per i residenti sul territorio che per i molti ospiti che ogni anno vi soggiornano.

Il Garda è riconosciuto a livello internazionale come un lago bello e molto pulito, con ottime recensioni da parte dei visitatori, dimostrate anche dalle numerose bandiere arancioni di cui possono fregiarsi i Comuni lacustri, espressione di una zona ricca di patrimonio storico-culturale e ambientale e che offre al turista un’accoglienza di qualità.

Dopo due anni di pandemia, il 2022 rappresenta per gli operatori del territorio la stagione della ripresa. La primavera appena lasciati alle spalle ha registrato buoni numeri. Per proseguire su questa strada è necessario non solo lavorare in sinergia tra enti, associazioni e consorzi, ma farlo agendo in programmazione, con uno sguardo a più lunga gittata e con responsabilità verso il territorio, per ospiti e residenti.

«Troppe volte è stato toccato il delicato ecosistema lacuale per sopperire alle mancanze di altri – afferma il Presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni – . Sia come operatori che come residenti, nati e cresciuti sulle sponde del Garda siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza e che il bacino debba correre in soccorso per risolvere i problemi: non ci sembra giusto. Secondo gli esperti, svuotare il lago per aiutare il Po sarebbe, molto semplicemente, una mossa non risolutiva per il fiume e che andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume».

Il riferimento è non solo ai momenti di siccità, in cui si richiede al Garda di cedere metri cubi d’acqua ad altri bacini, ma anche ai momenti di sovraccarico di metri cubi in alcuni fiumi, in particolare l’Adige. Si veda per esempio la riapertura dello scolmatore Adige-Garda di Torbole, recentemente rimesso in funzione.

«Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo dall’Adige, salvando l’intera città di Verona – prosegue il Presidente De Beni – però questo non ha giovato al suo ecosistema. Sono eventi che vengono effettuati in emergenza, ma che dimostrano la mancanza di sensibilità politica nei confronti del Benaco».

Il Garda è scelto da tutta Europa e dal mondo per la balneazione, per gli sport acquatici e anche per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino gardesano significherebbero un forte condizionamento, se non la sospensione di queste attività. In particolare, diversi media esteri stanno già diffondendo notizie allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le proprie vacanze oltre a generare un danno d’immagine a tutta la comunità gardesana.

Alla luce di tutto ciò, Federalberghi Garda Veneto condivide il pensiero – già espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio – che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po e alle difficoltà del settore primario non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione, con conseguenze considerevoli anche per l’ittiofauna e per i comparti ad essa legati (pescatori e società cooperative ittiche).

Per questo, l’Associazione di categoria che rappresenta le 400 strutture ricettive della sponda veronese del lago di Garda, è disponibile a sedersi a un tavolo comune per affrontare questo tema a tutela del lago di Garda. Crediamo sia necessario non solo lavorare in sinergia con enti, associazioni e consorzi, ma soprattutto agire in programmazione, con responsabilità verso il territorio.

«Dobbiamo lavorare – conclude De Beni – consapevoli del fatto che situazioni di questo tipo saranno purtroppo sempre più la norma e non dobbiamo farci trovare impreparati. Molto farà, in questo senso, una cultura comune e condivisa fatta di comportamenti sostenibili. Infatti da tempo sensibilizziamo i nostri ospiti a un corretto uso delle risorse e ad evitare sprechi inutili: a partire dal buffet delle colazioni, fino all’uso della biancheria».

DAILY (VERONA NETWORK)

GARDAPOST

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22Giu

Giù le mani dal lago di Garda!

22 Giugno 2022 fgv-editor Associazione 21
Ci allineiamo alla preoccupazione della Comunità del Garda per l’attuale situazione di siccità e alle considerazioni per il quadro che si sta presentando circa i cambiamenti climatici. Federalberghi Garda Veneto condivide il pensiero espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione. Come Associazione di categoria siamo disponibili alla collaborazione e a sederci a un tavolo comune per affrontare questo tema, a tutela del lago di Garda. Crediamo sia necessario non solo lavorare in sinergia, ma agire in programmazione e con responsabilità verso il territorio in cui viviamo e lavoriamo.

 

La crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico-ricettivo del Garda Veneto, un settore che rappresenta una parte economica importante a livello regionale quale seconda destinazione turistica in Veneto, dopo Venezia. Scenari che sono destinati ad essere sempre più frequenti e che portano con sé tutta una serie di altri disagi, sia per i residenti sul territorio che per i molti ospiti che ogni anno vi soggiornano.

Siamo riconosciuti a livello internazionale come un lago bello e molto pulito, con ottime recensioni da parte dei visitatori, dimostrate anche dalle numerose bandiere arancioni di cui possono fregiarsi i nostri Comuni, espressione di una zona ricca di patrimonio storico-culturale e ambientale e che offre al turista un’accoglienza di qualità.

Dopo due anni di pandemia, il 2022 rappresenta per noi la stagione della ripresa. La primavera che ci siamo appena lasciati alle spalle ha registrato buoni numeri. Per proseguire su questa strada è necessario non solo lavorare in sinergia tra enti, associazioni e consorzi, ma farlo agendo in programmazione, con uno sguardo a più lunga gittata e con responsabilità verso il territorio, per ospiti e residenti.

«Troppe volte è stato toccato il delicato ecosistema lacuale per sopperire alle mancanze di altri – afferma il Presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni – . Sia come operatori che come residenti, nati e cresciuti sulle sponde del Garda siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza e che il bacino debba correre in soccorso per risolvere i problemi: non ci sembra giusto. Secondo gli esperti, svuotare il lago per aiutare il Po sarebbe, molto semplicemente, una mossa non risolutiva per il fiume e che andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume».

Il riferimento è non solo ai momenti di siccità, in cui si richiede al Garda di cedere metri cubi d’acqua ad altri bacini, ma anche ai momenti di sovraccarico di metri cubi in alcuni fiumi, in particolare l’Adige. Si veda per esempio la riapertura dello scolmatore Adige-Garda di Torbole, recentemente rimesso in funzione.

«Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo dall’Adige, salvando l’intera città di Verona – prosegue il Presidente De Beni – però questo non ha giovato al suo ecosistema. Sono eventi che vengono effettuati in emergenza, ma che dimostrano la mancanza di sensibilità politica nei confronti del Benaco».

Il Garda è scelto da tutta Europa e dal mondo per la balneazione, per gli sport acquatici e anche per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino gardesano significherebbero un forte condizionamento, se non la sospensione di queste attività. In particolare, diversi media esteri stanno già diffondendo notizie allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le proprie vacanze oltre a generare un danno d’immagine a tutta la comunità gardesana.

Alla luce di tutto ciò, Federalberghi Garda Veneto condivide il pensiero – già espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio – che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po e alle difficoltà del settore primario non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione, con conseguenze considerevoli anche per l’ittiofauna e per i comparti ad essa legati (pescatori e società cooperative ittiche).

Per questo, come Associazione di categoria che rappresenta le 400 strutture ricettive della sponda veronese del lago di Garda, siamo disponibili a sederci a un tavolo comune per affrontare questo tema a tutela del lago di Garda. Crediamo sia necessario non solo lavorare in sinergia con enti, associazioni e consorzi, ma soprattutto agire in programmazione, con responsabilità verso il territorio.

«Dobbiamo lavorare – conclude De Beni – consapevoli del fatto che situazioni di questo tipo saranno purtroppo sempre più la norma e non dobbiamo farci trovare impreparati. Molto farà, in questo senso, una cultura comune e condivisa fatta di comportamenti sostenibili. Infatti da tempo sensibilizziamo i nostri ospiti a un corretto uso delle risorse e ad evitare sprechi inutili: a partire dal buffet delle colazioni, fino all’uso della biancheria».

 

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10Giu

Federalberghi Garda Veneto – Atv – Fondazione Arena: la sinergia che non ti aspettavi

10 Giugno 2022 fgv-editor Associazione 18
Presentata oggi alle ore 10.30, sotto l’Arcovolo 1 dell’Arena di Verona la collaborazione con l’Azienda Trasporti Verona e la Fondazione Arena. Tra i servizi in ripartenza c’è Opera Bus Service, che al termine di ogni spettacolo e per tutta la durata dell’opera areniana permette ai turisti in soggiorno sul Benaco di tornare comodamente alle località comprese tra Peschiera e Malcesine. Federalberghi Garda Veneto ne copre i costi.

 Abbiamo accolto oggi l’ospitalità di Arena di Verona in occasione della conferenza stampa di presentazione  della collaborazione con ATV Bus Verona e Fondazione Arena che ha avuto luogo presso l’Arcovolo 1 dell’anfiteatro di Piazza Bra.

Erano presenti la Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona Cecilia Gasdia, il Vicedirettore artistico Stefano Trespidi, il Direttore generale di ATV Stefano Zaninelli e il Presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni.

La nostra sinergia con l’Azienda Trasporti di Verona è ormai consolidata e si esplicita nella collaborazione nella vendita dei titoli di viaggio, oggi in particolare attraverso l’App “Ticket Bus Verona” attraverso la quale i nostri ospiti possono acquistare i biglietti direttamente dal proprio smartphone in maniera veloce ed efficace; nel rafforzamento di un’offerta di trasporto pubblico sul Garda che soddisfi le esigenze di turisti e residenti grazie al potenziamento delle corse e che promuova una mobilità sostenibile a vantaggio del decongestionamento del traffico e della sicurezza sulle strade, soprattutto nei giorni di mercato; nel sostegno alla Cultura, in particolare con l’opera areniana, apprezzata a livello internazionale, attraverso la copertura in toto da parte di Federalberghi del costo del servizio “Opera Bus Service” che al termine di ogni spettacolo e per tutta la durata dell’opera areniana permette ai turisti in soggiorno sul Benaco di tornare comodamente alle località comprese tra Peschiera e Malcesine.

Quest’anno, in occasione del 99° Opera Festival, il servizio sarà effettuato da ATV con un autobus particolare, un prestigioso mezzo da 18 metri  e 62 posti a sedere, personalizzato con una grafica integrale, che rappresenterà quindi un ulteriore, efficace strumento per promuovere la nostra offerta turistica. Il servizio sarà attivo dal 17 giugno al 4 settembre, per ogni singolo appuntamento dell’Opera Festival. La fermata di partenza (30 minuti dopo il termine di ogni spettacolo) è quella di Piazza Cittadella. L’estensione del servizio al tratto di percorso tra Garda e Malcesine è resa possibile grazie al sostegno di Federalberghi Garda Veneto, che contribuisce alla relativa copertura economica.

«Abbiamo personalizzato con una grafica dedicata un mezzo di 18 metri che verrà utilizzato per effettuare il servizio di trasporto “Arena – Lago di Garda Opera Bus Service” – ha sottolineato il Direttore generale di Atv Stefano Zaninelli – che permette agli spettatori areniani in soggiorno sul Benaco di tornare comodamente alle località turistiche benacensi. Grazie al contributo di Federalberghi Garda Veneto abbiamo potuto ampliare la tratta e arrivare fino a Malcesine. Ritengo sia giusto riservare all’Arena e all’Opera Festival un’attenzione particolare, data l’importanza culturale e turistica della proposta culturale e in particolar modo in questo momento di ripartenza».

Gli fa eco il Presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni: «Vorrei ringraziare sia Atv che Fondazione arena per aver organizzato questa conferenza stampa, per altro in una location così prestigiosa come l’Arena di Verona. Riprendiamo oggi accordi e sinergie che già da tempo abbiamo instaurato a Verona e in particolare con l’azienda Atv. Riteniamo fondamentale appoggiare il servizio di trasporto pubblico, soprattutto per una zona come il Garda, che richiama turisti mitteleuropei e inglesi che sono molto più abituati di noi a usufruire del trasporto pubblico e desiderano un buon servizio. Puntiamo all’ecosostenibilità, da un lato con l’acquisto veloce del biglietto attraverso l’app “Ticket Bus Verona” – veloce, efficace e senza spreco di carta – dall’altro appoggiando una mobilità che decongestioni il traffico, aumentando così la sicurezza sulle strade. Inoltre, siamo felici di contribuire all’aspetto culturale del nostro territorio, in particolare con la proposta lirica areniana, di rilevanza non solo locale, ma internazionale».

 Fondazione Arena ha posto particolare accento sulla velocità con la quale si è arrivati a questo risultato condiviso.

«L’Arena di Verona è la città e la città è l’Arena di Verona – ha affermato la Sovrintendente Cecilia Gasdia. – In soli 10 giorni abbiamo reso realtà questo accordo, in tempo per l’apertura della stagione lirica 2022. È un grande segnale di collaborazione e di compenetrazione fra queste tre differenti realtà. Puntiamo a far crescere sempre di più l’opera areniana in modo che possa rivaleggiare con il più grande festival lirico, musicale e teatrale del mondo: quello di Salisburgo».

 «Stipulando questa sinergia – ha evidenziato il Vicedirettore artistico Stefano Trespidi – abbiamo dato prova di efficienza. Sono convinto che le realtà coinvolte siano innervate da caratteristiche comuni, che le hanno portate a lavorare di concerto per ottenere questo risultato. I mezzi di trasporto creano intrecci di relazioni e comunità. Gli stessi intrecci che si creano venendo a vedere uno spettacolo in Arena. Mi auguro che questo sia il primo passo per altre sinergie, soprattutto in vista della centesima Opera Festival: verremo ricordati dai posteri per quel che faremo il prossimo anno».

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09Giu

Federalberghi Garda Veneto – Atv – Fondazione Arena: La sinergia che non ti aspettavi

9 Giugno 2022 fgv-editor News 39
Domani 10 giugno, alle ore 10.30, accogliamo l’ospitalità di Arena di Verona dove si terrà, presso l’Arcovolo1, la conferenza stampa di presentazione della collaborazione con ATV Bus Verona e Fondazione Arena.
La nostra sinergia con l’Azienda Trasporti di Verona è ormai consolidata:
➡️ nella collaborazione nella vendita dei titoli di viaggio, oggi in particolare attraverso l’App “Ticket Bus Verona” attraverso la quale i nostri ospiti possono acquistare i biglietti direttamente dal proprio smartphone in maniera veloce ed efficace;
➡️ nel rafforzamento di un’offerta di trasporto pubblico sul Garda che soddisfi le esigenze di turisti e residenti grazie al potenziamento delle corse e che promuova una mobilità sostenibile a vantaggio del decongestionamento del traffico e della sicurezza sulle strade, soprattutto nei giorni di mercato;
➡️ nel sostegno al prezioso contributo culturale svolto dalla Fondazione Arena con l’opera areniana, apprezzata a livello internazionale, attraverso la copertura in toto da parte di Federalberghi del costo del servizio “Opera Bus Service” che al termine di ogni spettacolo e per tutta la durata dell’opera areniana permette ai turisti in soggiorno sul Benaco di tornare comodamente alle località comprese tra Peschiera e Malcesine.
Quest’anno, in occasione del 99° Opera Festival, il servizio sarà effettuato da ATV con un autobus particolare, un prestigioso mezzo da 18 metri personalizzato con una grafica integrale, che rappresenterà quindi un ulteriore, efficace strumento per promuovere la nostra offerta turistica.
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01Apr

Turismo russo marginale sul lago, ma non per Verona

1 Aprile 2022 fgv-editor Senza categoria 14
IL BENACO E LA CITTÀ Nel 2019 le presenze sono state 19mila su 2,5 milioni
De Beni: «Il turismo russo? Marginale sul lago».

Nel 2019, l’anno record per l’industria del forestiero, si sono bagnati i piedi nel Benaco poco meno di 19mila russi per un monte presenze pari a 58.135 giornate. Briciole rispetto ai 2.588.525 arrivi per 12.046.299 presenze. I dati si riferiscono agli otto Comuni che da Malcesine a Peschiera si affacciano sul litorale veronese. «Il mercato russo non ha mai attecchito sulla sponda veneta. E’ davvero molto marginale e suppongo simile numericamente a quello dell’area lacustre lombarda», afferma il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni. «Come ho già detto, può essere che le assenze, per il mercato, incidano maggiormente nelle città d’arte come Verona, dove i russi rappresentano il terzo flusso dopo Germania e Regno Unito. Intanto apriamo ufficialmente la stagione turistica con indicazioni positive. Certo a Pasqua non avremo il tutto esaurito come fu nel 2019 però contiamo di avere un buon livello di occupazione». In merito a possibile assunzioni nel settore alberghiero di profughi ucraini giunti nel territorio veronese il presidente di Federalberghi Garda Veneto è categorico: «Non dimentichiamo che devono comunque essere in possesso del permesso di soggiorno. Abbiamo appreso dai mezzi di comunicazione che sembra venga regolarizzata la loro presenza in Italia con un permesso di soggiorno di un anno, sembra poi prorogabile di un anno. Ma sono tutte notizie che al momento non trovano conferma. Questo mi fa dire che ad oggi non ci sono assunzione di personale ucraino nelle nostre strutture alberghiere», conclude Ivan De Beni. Affermazione che trovano riscontro anche dalla voce di Giosue Rossi, presidente dell’ente bilaterale turismo gardesano. Nell’ufficio con sede a Garda e che favorisce l’incontro tra domande ed offerte di lavoro presso hotel, campeggi ed agenzie di viaggio del Lago di Garda al momento non è arrivata alcuna richiesta da parte di profughi ucraini. «Nessuna domanda è stata ricevuta per il settore turistico che come si sa è alla ricerca di forza lavoro». «Ho sentito invece che in alcune cooperative che operano nel mondo del sociale (case di cura ndr) sono arrivate delle richieste di assunzione da parte di ucraini», conclude Rossi.

L’Arena_01_aprile_2022
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30Mar

L’Arena – Voglia d’estate con bagni e tintarelle

30 Marzo 2022 fgv-editor Senza categoria 17
STAGIONE AL VIA I gestori di bar, pizzerie e gelaterie ritengono che il listino del prezzo sarà ritoccato con un più 10 per cento dopo due anni senza aumenti di sorta. Molti locali e alberghi hanno già aperto, sfruttando le giornate di sole e i turisti si sono riversati sul lago con una settimana d’anticipo rispetto alle previsioni.

Temperature estive e voglia di lago. Non solo da parte dei veronesi e di ospiti di prossimità. Sulla Riviera degli Olivi si sente sempre più parlare in lingua tedesca. Molti sono i proprietari di seconde case che negli ultimi decenni hanno stravolto il mercato immobiliare del Lago di Garda acquistando la villa o casetta vista lago. Tanti sono anche i turisti che complici le giornate da mille e una notte hanno deciso di concedersi qualche giorno di relax provenendo dalla vicina Austria o Baviera. D’altronde sono diverse le strutture alberghiere ed extralberghiere che hanno aperto i battenti anche se poi la maggior parte illuminerà le insegne nel prossimo fine settimana, quello che sulla carta aprirà ufficialmente la stagione sul Benaco. Miracolo E dopo due anni di pandemia da Covid 19 sembra già un miracolo «ragionare» in termini di normalità nonostante i venti di guerra non siano poi cosi lontani dall’Italia. Nei giorni scorsi nelle vie e piazze dei comuni rivieraschi si sono alzate le saracinesche dei bar e negozi rimasti chiusi in inverno, si sono tolti giornali dalle vetrine, sì è dato fondo alle pulizie. Il silenzio sovrano del periodo invernale è stato «squarciato» dalle febbrili attività di apertura, i plateatici si sono riempiti di tavolini colorati con gli inseparabili «funghi» pronti a riscaldare all’imbrunire i clienti seduti all’aperto. Un via vai continuo si assiste, non solo nel fine settimane, anche sulla passeggiata che collega Bardolino a Garda con tutti i chioschi già da alcuni giorni aperti e i clienti pronti a lasciare le comode sedie per «catturare» in spiaggia il sole. «Il bagno? Sì c’è chi ha già provato l’ebbrezza di tuffarsi nel lago anche perché rispetto a qualche giorno fa non c’è più il vento o quell’aria fredda che scendeva verso sera».«Le giornate registrano temperature fuori dalla media stagionale e non manca chi ferma la bici, scende di sella e s’avvicina al lago per testare il calore dell’acqua», afferma Simone Lorenzini del Bar-Kino che dista a pochi metri dalla riva. Ottimismo «Nel campeggio di fronte (Serenella ndr) ci sono già i turisti che si assommano ai tanti italiani che arrivano dalla provincia o da Verona. Se il buon giorno si vede dal mattino andiamo verso un’annata turistica finalmente in linea a quella ante pandemia». Appare molto ottimista anche Giorgio Sala, presidente dell’associazione De Gustibus di Bardolino che annovera una settantina di bar, pizzerie e gelaterie. «Ci attendiamo una buona Pasqua», si augura, «ma già da ora è visibile l’afflusso di gente in paese fino all’imbrunire. Con la sera la gente torna a casa e per questo molto locali chiudono al momento presto. È palpabile comunque la voglia di ripartire». Non nega Sala di temere un colpo di coda invernale. «C’è troppo caldo e non piove da molto tempo. Speriamo che le pioggia non arrivi proprio nella settimana di Pasqua, sarebbe davvero una beffa per tutti gli operatori dopo due anni di crisi». Prezzi Sull’aumento dei prezzi non va tanto per il sottile. «È innegabile che ci siano. Anche perché negli ultimi due anni i listini prezzi non erano stati toccati. Penso andremo attorno ad un dieci per cento in più anche se poi ogni ristorante e bar è libero di fare le sue valutazioni», continua Sala che rimarca il problema legato all’assunzione di personale comune su tutto il Garda. «Manca personale qualificato, cuochi, pizzaioli, e non solo». Di certo un aumento considerevole si registra sulla pallina di gelato salita ora a due euro, trenta centesimi in più rispetto al 2021.«È vero, ma è l’inevitabile conseguenza all’aumento del prezzo energetico che ha fatto schizzare in su il prezzo di molte materie prime a partire dal latte e non solo», allarga le braccia Fabio Pasqualini della gelateria Cristallo, ottimista sulla nuova stagione alle porte.

L’Arena_27_marzo_2022
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14Set

L’Arena – Triplicati gli arrivi in giugno e a settembre boom di richieste

14 Settembre 2021 fgv-editor Senza categoria 34

Tre mesi fa, sono transitati sul lago 293.626 ospiti contro i 108.586 dello scorso anno. In luglio e agosto, gli operatori parlano dell’affluenza in linea con una «normale» stagione

Meteo favorevole, situazione Covid sotto controllo, predilezione per destinazioni «vicino a casa» come è da sempre il lago di Garda per i turisti tedeschi.Sono questi gli ingredienti che stanno mantenendo alti i numeri sulla sponda veronese, numeri di cui non si ha ancora contezza perché i dati elaborati dal Sistema statistico regionale sono parziali e al momento si fermano a giugno. Mese che, seppur sottotono rispetto agli anni pre-Covid, ha fatto da preludio al «boom» di luglio e soprattutto agosto. Il giugno di quest’anno ha triplicato arrivi e presenze di giugno 2020, in gran parte per effetto delle aperture anticipate: ci sono stati 293.626 arrivi contro i 108.586 dello scorso anno (erano invece 444.475 nel giugno 2019, considerato l’anno d’oro del turismo), arrivi che si sono tradotti in 1 milione e 206mila presenze (cioè numero di pernottamenti) contro le quasi 335mila del 2020 (mentre erano oltre 2 milioni nel 2019). In attesa dei dati effettivi ed ufficiali di luglio e agosto gli operatori turistici confermano l’affluenza in linea con una «normale» stagione turistica prima dell’avvento della pandemia quando gli affari andavano sufficientemente bene. Lo stesso sembra essere per settembre, come si riscontra in prima battuta dal traffico ancora intenso sulle strade gardesane, dai parcheggi spesso al completo e dalle file per entrare nei ristoranti oltre che dalle dichiarazioni soddisfatte degli addetti ai lavori.

«Sicuramente sarà un buon settembre, tenendo presente che si vive alla giornata e che le prenotazioni arrivano last minute», rileva Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto, «anche per ottobre stiamo ricevendo richieste, ma è ancora presto per fare pronostici e confronti sull’andamento delle prenotazioni autunnali rispetto al passato».
Quanto alla provenienza, il mercato tedesco resta al primo posto, seguito da Paesi Bassi, Austria e in misura minore altri Stati europei. «Per il secondo anno abbiamo perso il mercato inglese, mentre abbiamo avuto un buon riscontro con gli italiani da metà luglio a fine agosto, ma il nostro cliente per antonomasia è di nazionalità tedesca», sottolinea De Beni. Tedeschi che, in ottobre, potranno godere anche delle «Herbstferien», spalmate in modo diverso nei diversi Laender.

«La gente c’è e le prenotazioni pure, anche per ottobre, ma le nostre strutture in particolare dipendono dal meteo, se cambia riceviamo disdette», osserva il presidente di AssogardaCamping Giovanni Bernini, che quantifica l’occupazione attuale tra l’80% delle strutture più grandi e le punte di tutto esaurito nei campeggi di dimensioni più contenute. «Negli ultimi anni sono aumentati i turisti che scelgono settembre e ottobre, sia per i prezzi più bassi che per il clima e le giornate comunque piacevoli», riprende Bernini, «tendenza favorita dal fatto che sono sempre di più i campeggi che prolungano l’apertura fino a metà o fine ottobre».

Tutta la costa veronese sembra allineata, senza differenze marcate tra tipologie ricettive e alto e basso lago. «Settembre sta andando molto bene fino al 20, per le settimane successive iniziamo adesso a ricevere prenotazioni», riscontra Giuditta Isotta, presidente dell’Associazione albergatori di Brenzone, realtà che conta una cinquantina di strutture e fa capo a Federalberghi. «Per sapere come sarà ottobre bisogna attendere ancora qualche giorno», aggiunge Isotta, e anche da questo dipenderà la decisione sulla data dell’arrivederci al 2022. Seppur partita tardi, la stagione si conferma soddisfacente anche per il comparto delle locazioni turistiche. «Al momento la percentuale di occupazione fino al 25 settembre è del 70 per cento e scende al 50 per cento considerando l’arco temporale fino al 16 ottobre», spiega Romina Fontana, titolare di un’agenzia che gestisce circa cinquanta alloggi tra Bardolino e Lazise. «L’impressione è che ci sia un 10-15 per cento in più di richiesta in bassa stagione rispetto agli anni pre-Covid», conclude Fontana, «ovviamente sempre con la possibilità di cancellare gratuitamente in caso di nuove restrizioni a viaggiare per prevenire il contagio Covid».

09.14L’Arena – Triplicati gli arrivi in giugno

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