L’Arena – Turisti in arrivo al lago Tre su quattro sono italiani
Di Emanuele Zanini
Si prospetta un ponte dell’Immacolata effervescente sul lago di Garda con buone previsioni sulle presenze turistiche, in crescita rispetto al 2022, e un aumento degli alberghi che rimarranno aperti anche durante il periodo natalizio. A scattare la fotografia del prossimo fine settimana «lungo», grazie all’8 dicembre che cade di venerdì e che fa da preludio al periodo natalizio, è Federalberghi Garda Veneto. Nelle prossime settimane sono attesi soprattutto ospiti italiani, sebbene non manchino gli stranieri. Ad attrarre i turisti lungo le sponde gardesane sono in particolare le proposte offerte dai parchi divertimento – come Gardaland, Seelife e Parco Natura Viva – e gli eventi legati alle festività di fine anno organizzati nei vari paesi della Riviera degli Ulivi, e durante il prossimo week end, come la Babbo Lake Run, la camminata di domenica 10 dicembre che si svolgerà tra Lazise, Bardolino e Garda. A ciò si aggiungono i mercatini di Natale allestiti nei vari centri benacensi e i presepi tradizionali, da quello di Cassone, sul fiume Aril, il corso d’acqua più corto d’Italia, al presepe subacqueo di Peschiera, fino alla rassegna dei presepi di Campo di Brenzone. Per agevolare gli spostamenti, tra l’altro, Navigarda, in collaborazione con i Comuni di Peschiera, Lazise, Bardolino e Garda, ha previsto corse speciali dal 22 dicembre al 7 gennaio (escluso il 25 dicembre) Dai dati in possesso della Federazione degli albergatori, per dicembre è attesa un’occupazione media attorno al 55 per cento, che raggiunge il 47 per cento proprio in questo ponte dell’Immacolata, registrando un aumento di alcuni punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2022. Gli italiani saranno protagonisti, dal momento che rappresenteranno il 70 per cento delle presenze, seguiti dai tedeschi con il cinque per cento. A seguire austriaci, svizzeri e inglesi. Una curiosità è rappresentata dai turisti romeni, il 2,1 per cento, composti da famigliari di persone che lavorano in Italia, in controtendenza rispetto al passato. Per l’ultimo mese dell’anno si registrano soggiorni medi di tre notti, di solito il fine settimana, in linea con il 2022. Secondo le rilevazioni di Federalberghi, il prezzo medio generale per camera a notte è inferiore di due euro rispetto al medesimo periodo dello scorso anni, «a dimostrazione dello sforzo della categoria nel contenimento dei prezzi per competere con il turismo montano», spiegano dall’associazione di categoria. Ad incidere sulla scelta della destinazione sono anche i servizi proposti dalla strutture ricettive, come la Spa e il centro benessere, il ristorante in hotel con piatti tipici locali, early check-in e late check-out, room upgrade e un servizio con informazioni su tutte le opportunità offerte dal territorio, dai musei alle mostre, alle attrazioni. «I dati del nostro osservatorio ci restituiscono un quadro generale sicuramente positivo e un Garda Veneto ai primi posti come destinazione turistica che non ha nulla da invidiare alle destinazioni più prettamente montane», commenta il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni. «La categoria», prosegue De Beni, «ha fatto un grande sforzo per contenere l’aumento dei prezzi dei pernottamenti e di tutti i servizi agli ospiti, rispetto all’aumento generale dei costi di gestione. Questo aspetto ci ha premiato in modo importante anche nel mercato interno. Per quanto riguarda le festività natalizie, più di una quarantina di strutture rimarranno aperte, con numeri in aumento (di circa una decina di unità, ndr) rispetto al 2022». «La stagione invernale alpina si sta sempre più accorciando», sottolinea il direttore di Federalberghi Garda Veneto Mattia Boschelli. «In questi contesti si tende perciò ad aumentare i prezzi per far fronte al minor numero di giorni disponibili. Questo rappresenta una chance importante da sfruttare per la sponda veneta del lago di Garda, anche perché le attività e le attrattive sul territorio ci sono». «Tuttavia», precisa Boschelli, «dobbiamo essere ancora più bravi nel promuoverle e con i tempi giusti: cioè entro massimo la fine del mese di settembre dovremmo avere un calendario delle attività natalizie da parte di enti locali e privati, per far sì che i nostri soci e i loro collaboratori, ma anche tutti gli esercenti, abbiano il tempo tecnico necessario per organizzare al meglio la loro apertura invernale».
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