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Federalberghi Garda Veneto

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06Feb

L’Arena – Il Garda corre verso il minimo storico «Di questo passo acquedotti a rischio»

6 Febbraio 2023 fgv-editor Senza categoria 2

Non c’è tempo da perdere. Il Garda solo nel lontano 1987 aveva raggiunto un livello più basso dell’attuale in inverno (28 centimetri sullo zero idrometrico il 3 febbraio di 36 anni fa, contro gli attuali 46) e non basta sperare nell’arrivo di piogge e della neve in montagna. Bisogna correre ai ripari il prima possibile pianificando l’utilizzo dell’oro blu del lago in prospettiva della stagione turistica, del periodo irriguo per le campagne mantovane e ancor prima per l’utilizzo potabile dato che più di un Comune pesca l’acqua del Garda.«Abbiamo convocato per martedì 14 febbraio alle ore 11 a Peschiera, nel sottotetto della caserma d’artiglieria di Porta Verona, i presidenti del Consorzio del Mincio e di quello del Garda-Chiese, oltre all’ingegnere Gaetano La Montagna dell’Agenzia interregionale per il Po (Aipo), per definire collegialmente una linea d’azione condivisa in merito alla gestione idraulica del Garda e per pianificare la prossima stagione irrigua per le campagne mantovane», afferma il vice presidente della Comunità del Garda e assessore di Peschiera Filippo Gavazzoni. «Non possiamo assolutamente stare con le mani in mano ma è necessario ragionare su di un piano di futura crisi idrica alla luce anche di quanto abbiamo registrato l’anno scorso. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità e soprattutto bisogna già sapere ora cosa si è disposti a sacrificare», continua il numero due dell’ente interregionale che raggruppa tutti i Comuni del più grande lago d’Italia.Non più tardi di pochi giorni fa a Lazise, durante un incontro sul collettore, il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni aveva posto l’accento sul problema della siccità che sta interessando il Garda e sui possibili riverberi negativi nella comunicazione della meta turistica. «Se il problema persisterà dobbiamo impegnarci a organizzare un fronte d’informazione unica, soprattutto nei confronti della stampa estera, per evitare fughe di notizie false e fake news». Chiaro il riferimento al luglio scorso quando i giornali tedeschi, o la meglio la Bild, titolava: «L’Italia avverte: non tuffatevi nel lago di Garda, c’è troppa poca acqua dentro». Un allarme ridicolo – il lago contiene oltre 50 chilometri cubi di acqua – che aveva però fatto presa su più di un turista, tanto che alcuni operatori della ricezione alberghiera gardesana avevano ricevuto domande, al limite della barzellette, tipo: «C’è l’acqua nelle piscine? L’acqua nelle camere è razionata? Si possono fare più docce al giorno?».A parte i paradossi senza arte ne parte rimane allo stato attuale la forte preoccupazione per la situazioni idrica nel lago di Garda. Per capirne la portata basta soffermasi sui semplici numeri. Mancano all’appello 240 milioni di metri cubi d’acqua rispetto a un anno fa, quando si registrava un +105 centimetri sopra lo zero idrometrico di Peschiera. Ben 60 centimetri in più rispetto agli attuali +45 con un’uscita d’acqua dalla diga di Salionze di 14 metri cubi al secondo. Per trovare un lago ancora più basso, come accennato, occorre andare al 1987 quando si registrò a febbraio il +28 sopra lo zero idrometrico di Peschiera. Il tutto oggi è ben visibile ad occhio nudo con rive «chilometriche» o immagini lunari come la spiaggia Jamaica sotto le grotte di Catullo di Sirmione. Senza dimenticare che si può raggiungere a piedi l’isola dei Conigli a Manerba.«Non stiamo sprecando un centimetro di acqua. Dalla diga verso il mantovano esce il minimo previsto per legge. E questo non da ora ma da mesi», interviene il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa. Dall’alto della sua esperienza più che quarantennale in seno alla Comunità non ha dubbi: «Da quando seguo le vicende del lago non lo ricordo così basso in inverno. Siamo preoccupati per più motivi anche se quello principale è legato all’utilizzo idropotabile. Se scendiamo sotto i +30 sul livello idrometrico c’è la difficoltà da parte dei Comuni delle riviera gardesana, che si avvalgono del Benaco per i loro acquedotti, di captare l’acqua. Insomma va messo al primo posto l’uso idropotabile dell’acqua, ancora prima dell’uso agricolo, come invece stabilisce la Legge Galli che a sua volta ne decreta la priorità rispetto agli usi turistici», si accalora Ceresa.Sulla stessa lunghezza d’onda Angelo Cresco, presidente dell’Azienda Gardesana Servizi (Ags). «Molti Comuni bevono l’acqua del lago, probabilmente nei prossimi anni anche la città di Brescia utilizzerà quest’acqua per il proprio acquedotto, quindi, stiamo parlando di una risorsa preziosa che non può essere dispersa. Per questo, invitiamo il Governo ad affrontare seriamente il tema delle colture idrovore del Mantovano e dei sistemi idraulici utilizzati per abbeverarle: sono obsoleti disperdono moltissima acqua e, alla luce dei cambiamenti climatici, non sono più sostenibili. Vanno fatti investimenti seri, per non scatenare una guerra dell’acqua tra poveri», sottolinea Cresco. «Il primo obiettivo è modificare la Circolare del Ministero dei Lavori pubblici, datata 1965, che regola i livelli del lago. Una circolare concepita quando l’economia del territorio era al 95 per cento agricola e per il 5 per cento turistica. Oggi, evidentemente, i rapporti si sono invertiti e lo sviluppo turistico, con 27 milioni di presenze turistiche annue, rappresenta la vera ricchezza del Garda e di tutti i territori circostanti», sottolinea Cresco che chiama a raccolta i sindaci. «Abbiamo bisogno di una maggiore presenza dei nostri sindaci perché l’atteggiamento di Aipo, nella gestione dei livelli del lago, è fortemente criticabile. Non vorrei che l’Agenzia continuasse a guardare ai problemi e alle necessità del turismo come Polifemo, con l’occhio che non vede».

L’ARENA

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25Lug

L’Arena – «Solidarietà ai colleghi delle attività ricettive»

25 Luglio 2022 fgv-editor Associazione 11

Il presidente di Federalberghi Veneto Massimiliano Schiavon ha manifestato vicinanza agli imprenditori della attività ricettive del Benaco alla luce della campagna di disinformazione messa in atto da alcuni mezzi di comunicazione tedeschi sulla salute del più grande lago d’Italia. «È un modo d’agire che purtroppo ritorna e riguarda anche altre destinazioni», afferma. «Il sensazionalismo della stampa estera su alcune notizie come quella delle meduse nel litorale jesolano o del livello del lago di Garda è fuorviante e inopportuno perché rischia di creare danni agli albergatori e pregiudicare la vacanza a chi è già arrivato o sta per arrivare. Queste notizie poi vengono smentite dai fatti perché lettori, social, testimonianze e passaparola di milioni di turisti che hanno scelto i nostri laghi, le nostre montagne, città d’arte, spiagge e terme, ci promuovono per qualità, servizi offerti e sicurezza», prosegue. «Sono i giudizi, le esperienze dirette dei turisti che smentiranno alcune notizie faziose che con questo modo di fare a mio avviso minano soprattutto il rapporto di credibilità con i propri lettori.

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22Lug

Daily (Verona Network) – Federalberghi Garda Veneto: «Lago senza acqua? Allarmismi della stampa tedesca»

22 Luglio 2022 fgv-editor Associazione 9
Federalberghi Garda e Veneto, insieme a Navigarda, hanno smentito le notizie allarmistiche diffuse dalla stampa tedesca riguardo il basso livello del lago di Garda, che ha spinto molti turisti a chiedere informazioni o a mettere in dubbio le proprie vacanze.

 

Nella giornata di ieri si è tenuta un’importante riunione, in forma digitale, tra i rappresentanti di Federalberghi Garda Veneto, il Consorzio Garda Unico e Navigarda. Al centro del focus, la siccità e le notizie pubblicate dalla stampa tedesca che hanno creato allarmismo tra i turisti presenti o in arrivo nel Garda.

Il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni ha sintetizzato così l’incontro: «L’allarmismo creato è stato segnalato da diversi albergatori, con turisti che chiamano per chiedere se c’è acqua nel lago o in piscina e in alcuni casi se è possibile farsi la doccia. Questo per le notizie diffuse dalle testate internazionali, in particolare tedesche, che con sensazionalismo hanno generato un panico infondato. Purtroppo non è la prima volta che accade, ma ogni volta crea notevoli problemi agli albergatori».

De Beni ha spiegato che nel corso della riunione si è deciso di lanciare un messaggio unico tra i diversi soggetti: «La destinazione del lago di Garda è sicura. Non vi è alcun problema con il livello dell’acqua e la situazione è sotto controllo. Abbiamo chiesto poi a tutti i portali di informazione turistica del territorio di divulgare l’informazione con corredo di foto per cercare di creare un controflusso di contenuti. E per il futuro sarà necessario pensare ad un ufficio stampa di presidio in Germania per veicolare notizie più corrette».

Il presidente di Federalberghi Veneto Massimiliano Schiavon ha manifesto la sua vicinanza agli albergatori del lago di Garda e sottolineato come questo problema riguardi anche altre destinazioni: «Il sensazionalismo della stampa estera su alcune notizie come quella delle meduse nel litorale jesolano o sul livello del lago di Garda è fuorviante e inopportuno perché rischia di creare dei danni agli albergatori e inoltre pregiudica la vacanza a chi è già arrivato o sta per arrivare».

«Queste notizie poi – prosegue Schiavon – vengono smentite dai fatti perché i lettori, i social e soprattutto le testimonianze e il passaparola dei milioni di turisti che hanno scelto i nostri laghi, le nostre montagne, le nostre città d’arte, le nostre spiagge e le nostre terme, ci promuovono per la qualità ed i servizi offerti e per la sicurezza garantita. Sono i giudizi, le esperienze dirette dei turisti e il loro grado di soddisfazione che smentirà alcune notizie faziose e gonfiate apparse in alcuni organi di stampa internazionali che con questo modo di fare a mio avviso minano soprattutto il rapporto di fiducia e credibilità che hanno con i propri lettori».

DAILY

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22Lug

Gardapost, Travel No Stop – Federalberghi contro le fake news della stampa tedesca: le vacanze sono sicure

22 Luglio 2022 fgv-editor Associazione 9
Dopo la disinformazione sulla stampa tedesca, che parla di un lago senz’acqua nel quale è pericolo tuffarsi, gli operatori turistici del Garda studiano le contromosse.

Sulla questione interviene Federalbeghi Garda Veneto, con la seguente nota. «Nella giornata di ieri si è tenuta una importante riunione, in forma digitale, tra i rappresentanti di Federalberghi Garda Veneto, il Consorzio Garda Unico e Navigarda per fare il punto sulle notizie pubblicate dalla stampa tedesca che hanno creato allarmismo tra i turisti presenti o in arrivo nel Garda.

Il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni ha sintetizzato così l’incontro: “l’allarmismo creato è stato segnalato da diversi albergatori, con turisti che chiamano per chiedere se c’è acqua nel lago o in piscina e in alcuni casi se è possibile farsi la doccia. Questo per le notizie diffuse dalle testate internazionali, in particolare tedesche, che con sensazionalismo hanno generato un panico infondato. Purtroppo non è la prima volta che accade, ma ogni volta crea notevoli problemi agli albergatori”.

De Beni ha spiegato che nel corso della riunione si è deciso di lanciare un messaggio unico tra i diversi soggetti: “la destinazione del lago di Gardaè sicura. Non vi è alcun problema con il livello dell’acqua e la situazione è sotto controllo. Abbiamo chiesto poi a tutti i portali di informazione turistica del territorio di divulgare l’informazione con corredo di foto per cercare di creare un controflusso di contenuti. E per il futuro sarà necessario pensare ad un ufficio stampa di presidio in Germania per veicolare notizie più corrette”.

Il presidente di Federalberghi Veneto Massimiliano Schiavon ha manifesto la sua vicinanza agli albergatori del lago di Garda e sottolineato come questo problema riguardi anche altre destinazioni: “il sensazionalismo della stampa estera su alcune notizie come quella delle meduse nel litorale jesolano o sul livello del lago di Garda è fuorviante ed inopportuno perché rischia di creare dei danni agli albergatori e inoltre pregiudica la vacanza a chi è già arrivato o sta per arrivare”.

“Queste notizie poi – prosegue Schiavon – vengono smentite dai fatti perché i lettori, i social e soprattutto le testimonianze e il passaparola dei milioni di turisti che hanno scelto i nostri laghi, le nostre montagne, le nostre città d’arte, le nostre spiagge e le nostre terme, ci promuovono per la qualità ed i servizi offerti e per la sicurezza garantita. Sono i giudizi, le esperienze dirette dei turisti e il loro grado di soddisfazione che smentirà alcune notizie faziose e gonfiate apparse in alcuni organi di stampa internazionali che con questo modo di fare a mio avviso minano soprattutto il rapporto di fiducia e credibilità che hanno con i propri lettori”.

GARDAPOST

TRAVEL NO STOP

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22Lug

MattinoVerona – Siccità, allarmismo sulla stampa tedesca, Federalberghi Garda Veneto: “Le vacanze sul lago sono sicure”

22 Luglio 2022 fgv-editor Associazione 10

Nella giornata di ieri si è tenuta un’importante riunione, a distanza, tra i rappresentanti di Federalberghi Garda Veneto, il Consorzio Garda Unico e Navigarda per fare il punto sulle notizie pubblicate dalla stampa tedesca che hanno creato allarmismo tra i turisti presenti o in arrivo nel Garda.

Il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni ha sintetizzato così l’incontro: “L’allarmismo creato è stato segnalato da diversi albergatori, con turisti che chiamano per chiedere se c’è acqua nel lago o in piscina e in alcuni casi se è possibile farsi la doccia. Questo per le notizie diffuse dalle testate internazionali, in particolare tedesche, che con sensazionalismo hanno generato un panico infondato. Purtroppo non è la prima volta che accade, ma ogni volta crea notevoli problemi agli albergatori”.

De Beni ha spiegato che nel corso della riunione si è deciso di lanciare un messaggio unico tra i diversi soggetti: “La destinazione del lago di Garda è sicura. Non vi è alcun problema con il livello dell’acqua e la situazione è sotto controllo. Abbiamo chiesto poi a tutti i portali di informazione turistica del territorio di divulgare l’informazione con corredo di foto per cercare di creare un controflusso di contenuti. E per il futuro sarà necessario pensare ad un ufficio stampa di presidio in Germania per veicolare notizie più corrette”.

Il presidente di Federalberghi Veneto Massimiliano Schiavon ha manifesto la sua vicinanza agli albergatori del lago di Garda e sottolineato come questo problema riguardi anche altre destinazioni: “Il sensazionalismo della stampa estera su alcune notizie come quella delle meduse nel litorale jesolano o sul livello del lago di Garda è fuorviante ed inopportuno perché rischia di creare dei danni agli albergatori e inoltre pregiudica la vacanza a chi è già arrivato o sta per arrivare”.

“Queste notizie poi – prosegue Schiavon – vengono smentite dai fatti perché i lettori, i social e soprattutto le testimonianze e il passaparola dei milioni di turisti che hanno scelto i nostri laghi, le nostre montagne, le nostre città d’arte, le nostre spiagge e le nostre terme, ci promuovono per la qualità ed i servizi offerti e per la sicurezza garantita. Sono i giudizi, le esperienze dirette dei turisti e il loro grado di soddisfazione che smentirà alcune notizie faziose e gonfiate apparse in alcuni organi di stampa internazionali che con questo modo di fare a mio avviso minano soprattutto il rapporto di fiducia e credibilità che hanno con i propri lettori”.

MATTINOVERONA

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22Lug

Stampa tedesca: Federalberghi Veneto e Federalberghi Garda Veneto: le vacanze sono sicure e non vi è alcun problema

22 Luglio 2022 fgv-editor Associazione 29

Mestre 21 luglio  2022 – Nella giornata di ieri si è tenuta una importante riunione, in forma digitale, tra i rappresentanti di Federalberghi Garda Veneto, il Consorzio Garda Unico e Navigarda per fare il punto sulle notizie pubblicate dalla stampa tedesca che hanno creato allarmismo tra i turisti presenti o in arrivo nel Garda.

Il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni ha sintetizzato così l’incontro: “l’allarmismo creato è stato segnalato da diversi albergatori, con turisti che chiamano per chiedere se c’è acqua nel lago o in piscina e in alcuni casi se è possibile farsi la doccia. Questo per le notizie diffuse dalle testate internazionali, in particolare tedesche, che con sensazionalismo hanno generato un panico infondato. Purtroppo non è la prima volta che accade, ma ogni volta crea notevoli problemi agli albergatori”.

De Beni ha spiegato che nel corso della riunione si è deciso di lanciare un messaggio unico tra i diversi soggetti: “la destinazione del lago di Garda è sicura. Non vi è alcun problema con il livello dell’acqua e la situazione è sotto controllo. Abbiamo chiesto poi a tutti i portali di informazione turistica del territorio di divulgare l’informazione con corredo di foto per cercare di creare un controflusso di contenuti. E per il futuro sarà necessario pensare ad un ufficio stampa di presidio in Germania per veicolare notizie più corrette”.

 

Il presidente di Federalberghi Veneto Massimiliano Schiavon ha manifesto la sua vicinanza agli albergatori del lago di Garda e sottolineato come questo problema riguardi anche altre destinazioni: “il sensazionalismo della stampa estera su alcune notizie come quella delle meduse nel litorale jesolano o sul livello del lago di Garda è fuorviante ed inopportuno perché rischia di creare dei danni agli albergatori e inoltre pregiudica la vacanza a chi è già arrivato o sta per arrivare”.

“Queste notizie poi – prosegue Schiavon – vengono smentite dai fatti perché i lettori, i social e soprattutto le testimonianze e il passaparola dei milioni di turisti che hanno scelto i nostri laghi, le nostre montagne, le nostre città d’arte, le nostre spiagge e le nostre terme, ci promuovono per la qualità ed i servizi offerti e per la sicurezza garantita. Sono i giudizi, le esperienze dirette dei turisti e il loro grado di soddisfazione che smentirà alcune notizie faziose e gonfiate apparse in alcuni organi di stampa internazionali che con questo modo di fare a mio avviso minano soprattutto il rapporto di fiducia e credibilità che hanno con i propri lettori”.

 

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23Giu

Mattinoverona – Allarme siccità: c’è chi pensa di prelevare acqua dal lago, ma Federalberghi Garda Veneto dice no

23 Giugno 2022 fgv-editor Associazione 14

La crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico-ricettivo del Garda Veneto, un settore che rappresenta una parte economica importante a livello regionale quale seconda destinazione turistica in Veneto, dopo Venezia. Scenari che sono destinati ad essere sempre più frequenti e che portano con sé tutta una serie di altri disagi, sia per i residenti sul territorio che per i molti ospiti che ogni anno vi soggiornano.

Dopo due anni di pandemia, il 2022 rappresenta per il settore la stagione della ripresa. La primavera ha registrato buoni numeri e per proseguire su questa strada è necessario non solo lavorare in sinergia tra enti, associazioni e consorzi, ma farlo agendo in programmazione, con uno sguardo a più lunga gittata e con responsabilità verso il territorio, per ospiti e residenti.

“Troppe volte è stato toccato il delicato ecosistema lacuale per sopperire alle mancanze di altri – afferma il Presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni – . Sia come operatori che come residenti, nati e cresciuti sulle sponde del Garda siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza e che il bacino debba correre in soccorso per risolvere i problemi: non ci sembra giusto. Secondo gli esperti, svuotare il lago per aiutare il Po sarebbe, molto semplicemente, una mossa non risolutiva per il fiume e che andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume”.

Il riferimento è non solo ai momenti di siccità, in cui si richiede al Garda di cedere metri cubi d’acqua ad altri bacini, ma anche ai momenti di sovraccarico di metri cubi in alcuni fiumi, in particolare l’Adige. Si veda per esempio la riapertura dello scolmatore Adige-Garda di Torbole, recentemente rimesso in funzione.

“Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo dall’Adige, salvando l’intera città di Verona – prosegue il Presidente De Beni – però questo non ha giovato al suo ecosistema. Sono eventi che vengono effettuati in emergenza, ma che dimostrano la mancanza di sensibilità politica nei confronti del Benaco”.

Il Garda è scelto da tutta Europa e dal mondo per la balneazione, per gli sport acquatici e anche per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino gardesano significherebbero un forte condizionamento, se non la sospensione di queste attività. In particolare, diversi media esteri stanno già diffondendo notizie allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le proprie vacanze oltre a generare un danno d’immagine a tutta la comunità gardesana.

Alla luce di tutto ciò, Federalberghi Garda Veneto condivide il pensiero – già espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio – che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po e alle difficoltà del settore primario non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione, con conseguenze considerevoli anche per l’ittiofauna e per i comparti ad essa legati (pescatori e società cooperative ittiche).

Per questo, l’Associazione di categoria che rappresenta le 400 strutture ricettive della sponda veronese del lago di Garda, chiede di sedersi a un tavolo comune per affrontare questo tema a tutela del lago di Garda. È necessario infatti non solo lavorare in sinergia con enti, associazioni e consorzi, ma soprattutto agire in programmazione, con responsabilità verso il territorio.

“Dobbiamo lavorare – conclude De Beni – consapevoli del fatto che situazioni di questo tipo saranno purtroppo sempre più la norma e non dobbiamo farci trovare impreparati. Molto farà, in questo senso, una cultura comune e condivisa fatta di comportamenti sostenibili. Infatti da tempo sensibilizziamo i nostri ospiti a un corretto uso delle risorse e ad evitare sprechi inutili: a partire dal buffet delle colazioni, fino all’uso della biancheria”.

MATTINOVERONA

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23Giu

GN Gardanotizie, Travel No Stop – Giù le mani dal lago di Garda!

23 Giugno 2022 fgv-editor Associazione 13

“La crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico-ricettivo del Garda Veneto, un settore che rappresenta una parte economica importante a livello regionale quale seconda destinazione turistica in Veneto, dopo Venezia. Scenari che sono destinati ad essere sempre più frequenti e che portano con sé tutta una serie di altri disagi, sia per i residenti sul territorio che per i molti ospiti che ogni anno vi soggiornano.
Siamo riconosciuti a livello internazionale come un lago bello e molto pulito, con ottime recensioni da parte dei visitatori, dimostrate anche dalle numerose bandiere arancioni di cui possono fregiarsi i nostri Comuni, espressione di una zona ricca di patrimonio storico-culturale e ambientale e che offre al turista un’accoglienza di qualità.
Dopo due anni di pandemia, il 2022 rappresenta per noi la stagione della ripresa. La primavera che ci siamo appena lasciati alle spalle ha registrato buoni numeri. Per proseguire su questa strada è necessario non solo lavorare in sinergia tra enti, associazioni e consorzi, ma farlo agendo in programmazione, con uno sguardo a più lunga gittata e con responsabilità verso il territorio, per ospiti e residenti.
Troppe volte è stato toccato il delicato ecosistema lacuale per sopperire alle mancanze di altri – afferma il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni –  Sia come operatori che come residenti, nati e cresciuti sulle sponde del Garda siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza e che il bacino debba correre in soccorso per risolvere i problemi: non ci sembra giusto. Secondo gli esperti, svuotare il lago per aiutare il Po sarebbe, molto semplicemente, una mossa non risolutiva per il fiume e che andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume.
Il riferimento è non solo ai momenti di siccità, in cui si richiede al Garda di cedere metri cubi d’acqua ad
altri bacini, ma anche ai momenti di sovraccarico di metri cubi in alcuni fiumi, in particolare l’Adige. Si veda
per esempio la riapertura dello scolmatore Adige-Garda di Torbole, recentemente rimesso in funzione.
Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo
dall’Adige, salvando l’intera città di Verona – prosegue il De Beni – però questo non ha giovato
al suo ecosistema. Sono eventi che vengono effettuati in emergenza, ma che dimostrano la mancanza di
sensibilità politica nei confronti del Benaco.
Il Garda è scelto da tutta Europa e dal mondo per la balneazione, per gli sport acquatici e anche per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino gardesano significherebbero un forte condizionamento, se
non la sospensione di queste attività. In particolare, diversi media esteri stanno già diffondendo notizie
allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le
proprie vacanze oltre a generare un danno d’immagine a tutta la comunità gardesana.
Alla luce di tutto ciò, Federalberghi Garda Veneto condivide il pensiero – già espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio – che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po e alle difficoltà del settore primario non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione, con conseguenze considerevoli anche per l’ittiofauna e per i comparti ad essa legati (pescatori e società cooperative ittiche).
Per questo, come Associazione di categoria che rappresenta le 400 strutture ricettive della sponda veronese del lago di Garda, siamo disponibili a sederci a un tavolo comune per affrontare questo tema a tutela del lago di Garda. Crediamo sia necessario non solo lavorare in sinergia con enti, associazioni e consorzi, ma soprattutto agire in programmazione, con responsabilità verso il territorio.
Dobbiamo lavorare – conclude De Beni – consapevoli del fatto che situazioni di questo tipo saranno
purtroppo sempre più la norma e non dobbiamo farci trovare impreparati. Molto farà, in questo senso, una
cultura comune e condivisa fatta di comportamenti sostenibili. Infatti da tempo sensibilizziamo i nostri ospiti
a un corretto uso delle risorse e ad evitare sprechi inutili: a partire dal buffet delle colazioni, fino all’uso della
biancheria”.

GN-GARDANOTIZIE

TRAVEL NO STOP

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23Giu

Corriere di Verona – Prelievo di acqua a favore del Po, il «no» degli albergatori

23 Giugno 2022 fgv-editor Associazione 13
Timori per il turismo. Federalberghi attacca: «Non è la soluzione, e aggraverebbe la situazione del lago che in estate vede già un calo di volume».

«Giù le mani dal lago di Garda» afferma il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni, riguardo all’ipotesi avanzata dal segretario generale dell’Autorità di Bacino del Po, Meuccio Berselli, di prelevare acqua dal lago per aiutare il Po in una sorta di «Sos solidale».

«La crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico del Garda Veneto, che è una parte economica importante a livello regionale quale seconda destinazione turistica dopo Venezia – attacca De Beni -. Dopo due anni di pandemia, il 2022 rappresenta per noi la stagione della ripresa. Sia come operatori che come residenti siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza per risolvere i problemi. Secondo gli esperti, poi, svuotare il lago per aiutare il Po sarebbe una mossa non risolutiva per il fiume e andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume».

Gli albergatori, dunque, si allineano a quanto espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio: «pescare» metri cubi d’acqua dal Garda per sopperire a i bassi livelli idrici del fiume Po non rappresenta la soluzione, ma anzi un’ulteriore destabilizzazione. «Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo dall’Adige, salvando l’intera città di Verona – prosegue De Beni – però questo non ha giovato al suo ecosistema. Abbiamo visto che già diversi media stranieri stanno già diffondendo notizie allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le proprie vacanze. Il Benaco è scelto da tutta Europa e dal mondo per la balneazione, per gli sport acquatici e per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino – conclude -significherebbero un forte condizionamento, se non la sospensione di queste attività, come anche la compromissione delle attività dei pescatori».

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23Giu

L’Arena – «Non toccate i livelli del lago di Garda»

23 Giugno 2022 fgv-editor Senza categoria 15
Il presidente di Federalberghi, Ivan De Beni, lancia un monito per evitare che venga svuotato il bacino per sopperire all’emergenza con danni all’ecosistema
«Non toccate i livelli del lago di Garda»
Gli operatori temono serie ripercussioni sul turismo «Non è la soluzione giusta, andrebbe ad aggravare la situazione già di per sé critica del Benaco in estate»

«Troppe volte è stato toccato il delicato ecosistema lacuale per sopperire alle mancanze di altri. Sia come operatori che come residenti, nati e cresciuti sulle sponde del Garda, siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza e che il bacino debba correre in soccorso per risolvere i problemi: non ci sembra giusto». Il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni, tuona contro chi, in piena emergenza idrica causata anche dalla gravissima siccità degli ultimi mesi, vorrebbe prelevare parte delle acque del Benaco per quantomeno limitare la secca del Po. Le osservazioni «Secondo gli esperti», precisa De Beni, «svuotare il lago per aiutare il principale fiume d’Italia sarebbe, molto semplicemente, una mossa non risolutiva per il corso d’acqua stesso. Ma non solo. Andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume». Il riferimento è non solamente ai momenti di siccità, in cui si richiede al Garda di cedere metri cubi d’acqua ad altri bacini, ma anche ai momenti di sovraccarico di metri cubi in alcuni fiumi, in particolare l’Adige, che di recente ha comportato la riapertura dello scolmatore Adige-Garda a Torbole, rimesso in funzione. «Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo dall’Adige, salvando l’intera città di Verona», prosegue il presidente di Federalberghi Garda Veneto, «però questo non ha giovato al suo ecosistema. Sono eventi che vengono effettuati in emergenza, ma che dimostrano la mancanza di sensibilità politica nei confronti del Benaco». Il turismo De Beni sottolinea poi come il Garda, riconosciuto a livello internazionale come «un lago bello e molto pulito», sia scelto dai turisti europei e di tutto il mondo «per la balneazione, per gli sport acquatici e anche per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino gardesano significherebbero un forte condizionamento, se non la sospensione di queste attività. In particolare, diversi media esteri stanno già diffondendo notizie allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le proprie vacanze, oltre a generare un danno d’immagine a tutta la comunità gardesana», afferma preoccupato De Ben. Il quale teme ripercussioni anche sul fronte turistico, dal momento che, dice, «la crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico-ricettivo locale». Le preoccupazioni Per Federalberghi Garda Veneto, quindi, «togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po e alle difficoltà del settore primario non rappresenti la soluzione, ma anzi un’ulteriore destabilizzazione della situazione, con gravi conseguenze anche per la flora e la fauna lacustre e per i comparti ad esse legate come i pescatori e le società cooperative ittiche», osserva De Beni, riprendendo quanto già espresso al riguardo dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio. Il presidente della sezione locale di Federalberghi chiede quindi di organizzare «un tavolo comune per affrontare il tema della tutela del lago». «Crediamo sia necessario non solo lavorare in sinergia con enti, associazioni e consorzi, ma soprattutto agire in programmazione, con responsabilità verso il territorio. Dobbiamo lavorare consapevoli del fatto che situazioni di questo tipo, come la siccità, saranno purtroppo sempre più la norma. Non dobbiamo farci trovare impreparati, serve programmare. Molto farà, in questo senso, una cultura comune e condivisa, fatta di comportamenti sostenibili».

 

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22Giu

Daily (Verona Network) e Gardapost – Federalberghi Garda Veneto: «Giù le mani dal lago!»

22 Giugno 2022 fgv-editor Associazione 15
L’associazione di categoria presieduta da Ivan De Beni condivide il pensiero espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione.

 

La crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico-ricettivo del Garda Veneto, un settore che rappresenta una parte economica importante a livello regionale quale seconda destinazione turistica in Veneto, dopo Venezia. Scenari che sono destinati ad essere sempre più frequenti e che portano con sé tutta una serie di altri disagi, sia per i residenti sul territorio che per i molti ospiti che ogni anno vi soggiornano.

Il Garda è riconosciuto a livello internazionale come un lago bello e molto pulito, con ottime recensioni da parte dei visitatori, dimostrate anche dalle numerose bandiere arancioni di cui possono fregiarsi i Comuni lacustri, espressione di una zona ricca di patrimonio storico-culturale e ambientale e che offre al turista un’accoglienza di qualità.

Dopo due anni di pandemia, il 2022 rappresenta per gli operatori del territorio la stagione della ripresa. La primavera appena lasciati alle spalle ha registrato buoni numeri. Per proseguire su questa strada è necessario non solo lavorare in sinergia tra enti, associazioni e consorzi, ma farlo agendo in programmazione, con uno sguardo a più lunga gittata e con responsabilità verso il territorio, per ospiti e residenti.

«Troppe volte è stato toccato il delicato ecosistema lacuale per sopperire alle mancanze di altri – afferma il Presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni – . Sia come operatori che come residenti, nati e cresciuti sulle sponde del Garda siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza e che il bacino debba correre in soccorso per risolvere i problemi: non ci sembra giusto. Secondo gli esperti, svuotare il lago per aiutare il Po sarebbe, molto semplicemente, una mossa non risolutiva per il fiume e che andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume».

Il riferimento è non solo ai momenti di siccità, in cui si richiede al Garda di cedere metri cubi d’acqua ad altri bacini, ma anche ai momenti di sovraccarico di metri cubi in alcuni fiumi, in particolare l’Adige. Si veda per esempio la riapertura dello scolmatore Adige-Garda di Torbole, recentemente rimesso in funzione.

«Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo dall’Adige, salvando l’intera città di Verona – prosegue il Presidente De Beni – però questo non ha giovato al suo ecosistema. Sono eventi che vengono effettuati in emergenza, ma che dimostrano la mancanza di sensibilità politica nei confronti del Benaco».

Il Garda è scelto da tutta Europa e dal mondo per la balneazione, per gli sport acquatici e anche per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino gardesano significherebbero un forte condizionamento, se non la sospensione di queste attività. In particolare, diversi media esteri stanno già diffondendo notizie allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le proprie vacanze oltre a generare un danno d’immagine a tutta la comunità gardesana.

Alla luce di tutto ciò, Federalberghi Garda Veneto condivide il pensiero – già espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio – che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po e alle difficoltà del settore primario non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione, con conseguenze considerevoli anche per l’ittiofauna e per i comparti ad essa legati (pescatori e società cooperative ittiche).

Per questo, l’Associazione di categoria che rappresenta le 400 strutture ricettive della sponda veronese del lago di Garda, è disponibile a sedersi a un tavolo comune per affrontare questo tema a tutela del lago di Garda. Crediamo sia necessario non solo lavorare in sinergia con enti, associazioni e consorzi, ma soprattutto agire in programmazione, con responsabilità verso il territorio.

«Dobbiamo lavorare – conclude De Beni – consapevoli del fatto che situazioni di questo tipo saranno purtroppo sempre più la norma e non dobbiamo farci trovare impreparati. Molto farà, in questo senso, una cultura comune e condivisa fatta di comportamenti sostenibili. Infatti da tempo sensibilizziamo i nostri ospiti a un corretto uso delle risorse e ad evitare sprechi inutili: a partire dal buffet delle colazioni, fino all’uso della biancheria».

DAILY (VERONA NETWORK)

GARDAPOST

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22Giu

Giù le mani dal lago di Garda!

22 Giugno 2022 fgv-editor Associazione 23
Ci allineiamo alla preoccupazione della Comunità del Garda per l’attuale situazione di siccità e alle considerazioni per il quadro che si sta presentando circa i cambiamenti climatici. Federalberghi Garda Veneto condivide il pensiero espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione. Come Associazione di categoria siamo disponibili alla collaborazione e a sederci a un tavolo comune per affrontare questo tema, a tutela del lago di Garda. Crediamo sia necessario non solo lavorare in sinergia, ma agire in programmazione e con responsabilità verso il territorio in cui viviamo e lavoriamo.

 

La crisi idrica non ha conseguenze solo per il comparto agricolo, ma anche per quello turistico-ricettivo del Garda Veneto, un settore che rappresenta una parte economica importante a livello regionale quale seconda destinazione turistica in Veneto, dopo Venezia. Scenari che sono destinati ad essere sempre più frequenti e che portano con sé tutta una serie di altri disagi, sia per i residenti sul territorio che per i molti ospiti che ogni anno vi soggiornano.

Siamo riconosciuti a livello internazionale come un lago bello e molto pulito, con ottime recensioni da parte dei visitatori, dimostrate anche dalle numerose bandiere arancioni di cui possono fregiarsi i nostri Comuni, espressione di una zona ricca di patrimonio storico-culturale e ambientale e che offre al turista un’accoglienza di qualità.

Dopo due anni di pandemia, il 2022 rappresenta per noi la stagione della ripresa. La primavera che ci siamo appena lasciati alle spalle ha registrato buoni numeri. Per proseguire su questa strada è necessario non solo lavorare in sinergia tra enti, associazioni e consorzi, ma farlo agendo in programmazione, con uno sguardo a più lunga gittata e con responsabilità verso il territorio, per ospiti e residenti.

«Troppe volte è stato toccato il delicato ecosistema lacuale per sopperire alle mancanze di altri – afferma il Presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni – . Sia come operatori che come residenti, nati e cresciuti sulle sponde del Garda siamo stufi che il lago venga utilizzato solo nei momenti di emergenza e che il bacino debba correre in soccorso per risolvere i problemi: non ci sembra giusto. Secondo gli esperti, svuotare il lago per aiutare il Po sarebbe, molto semplicemente, una mossa non risolutiva per il fiume e che andrebbe ad aggravare la situazione del lago, che già naturalmente durante i mesi estivi vede un calo del suo volume».

Il riferimento è non solo ai momenti di siccità, in cui si richiede al Garda di cedere metri cubi d’acqua ad altri bacini, ma anche ai momenti di sovraccarico di metri cubi in alcuni fiumi, in particolare l’Adige. Si veda per esempio la riapertura dello scolmatore Adige-Garda di Torbole, recentemente rimesso in funzione.

«Più di una volta il lago di Garda ha accolto quantitativi ingenti di acqua e altro materiale in arrivo dall’Adige, salvando l’intera città di Verona – prosegue il Presidente De Beni – però questo non ha giovato al suo ecosistema. Sono eventi che vengono effettuati in emergenza, ma che dimostrano la mancanza di sensibilità politica nei confronti del Benaco».

Il Garda è scelto da tutta Europa e dal mondo per la balneazione, per gli sport acquatici e anche per la navigazione. Livelli sempre più bassi del bacino gardesano significherebbero un forte condizionamento, se non la sospensione di queste attività. In particolare, diversi media esteri stanno già diffondendo notizie allarmanti circa la mancanza di acqua nel lago, tale da rendere meno appetibile il Garda come meta per le proprie vacanze oltre a generare un danno d’immagine a tutta la comunità gardesana.

Alla luce di tutto ciò, Federalberghi Garda Veneto condivide il pensiero – già espresso dalla Comunità del Garda e dal Consorzio del Mincio – che togliere metri cubi d’acqua al Garda per sopperire ai bassi livelli idrici del fiume Po e alle difficoltà del settore primario non rappresenti la soluzione, ma anzi un ulteriore destabilizzazione, con conseguenze considerevoli anche per l’ittiofauna e per i comparti ad essa legati (pescatori e società cooperative ittiche).

Per questo, come Associazione di categoria che rappresenta le 400 strutture ricettive della sponda veronese del lago di Garda, siamo disponibili a sederci a un tavolo comune per affrontare questo tema a tutela del lago di Garda. Crediamo sia necessario non solo lavorare in sinergia con enti, associazioni e consorzi, ma soprattutto agire in programmazione, con responsabilità verso il territorio.

«Dobbiamo lavorare – conclude De Beni – consapevoli del fatto che situazioni di questo tipo saranno purtroppo sempre più la norma e non dobbiamo farci trovare impreparati. Molto farà, in questo senso, una cultura comune e condivisa fatta di comportamenti sostenibili. Infatti da tempo sensibilizziamo i nostri ospiti a un corretto uso delle risorse e ad evitare sprechi inutili: a partire dal buffet delle colazioni, fino all’uso della biancheria».

 

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