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Federalberghi Garda Veneto

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10Nov

RadioAdige TV – Squadra che vince, ospiti Ivan De Beni e Mariagrazia Bertaroli – 9 nov. 2022

10 Novembre 2022 fgv-editor Senza categoria 8

Controlli sulle strutture ricettive in città a Verona hanno portato all’individuazione di diverse irregolarità. Federalberghi Garda Veneto auspica che lo stesso zelo sia applicato dalle autorità competenti anche sulle sponde del Benaco. Ne parliamo col presidente Ivan De Beni. L’olio d’oliva diventa sempre più veicolo attrattivo sul territorio per turisti da ogni parte del mondo. Un prodotto di qualità che il Consorzio Turismo dell’olio EVO sa promuovere e veicolare con efficacia. Ne parliamo con la presidente Mariagrazia Bertaroli.

Ecco l’intervista al nostro Presidente Ivan De Beni a Radio Adige TV nella puntata di ieri di “Squadra che vince” sul tema degli alloggi.
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10Nov

Travel No Stop – Alloggi turistici, Federalberghi Garda Veneto: controlli necessari anche sul Garda

10 Novembre 2022 fgv-editor Senza categoria 8
“Le irregolarità nel campo delle locazioni turistiche negli anni è aumentato non solo in città, ma anche sulla Riviera degli Ulivi, generando difficoltà e confusione su tutto il territorio”. Lo afferma Federalberghi Garda Veneto che, già nel 2019  in collaborazione con Confcommercio, aveva organizzato un convegno sul tema presso la Scuola Agenti di Polizia a Peschiera del Garda.

“Come Associazione che vive le dinamiche del territorio – afferma il presidente Ivan De Beni – non siamo contrari ad altre forme di ricettività, tanto più che Federalberghi Garda Veneto ha tra i suoi Soci esercizi extra alberghieri regolamentati e che quindi garantiscono la sicurezza degli ospiti, dei collaboratori e dei cittadini con la corretta applicazione degli oneri comunali. Deve essere tuttavia attivata al più presto una strategia di controlli incrociati tra le amministrazioni locali, i comandi di Polizia dei Comuni del lago e la Guardia di Finanza per portare a galla il fenomeno del sommerso e contribuire al puntuale versamento della tassa di soggiorno. Togliere risorse alla collettività è ingiusto e dannoso sia per i turisti che ogni anno ci scelgono, sia per le future azioni di promozione di tutta la destinazione”.
I dati in forma aggregata del portale accreditato Airdna Marketminder  confermano la presenza sulla sponda veronese del lago di Garda di più di 4500 case e appartamenti privati che vengono resi disponibili per pernottamenti su portali come Airbnb, Vrbo o Homeaway fuori dalle regole del settore turistico-ricettivo. É facile pensare a un mancato gettito per gli Enti locali – solo per l’imposta di soggiorno – di centinaia di migliaia di euro a stagione. Senza contare che imposte come la Tari e l’Imu andrebbero quindi ponderate in modo diverso. Così come la distribuzione delle componenti Energia Elettrica e Gas Naturale è da rivedere, soprattutto sulla scorta dei blackout avvenuti nel corso della recente stagione turistica.
La Fondazione Think Tank Nord Est ha previso per questo 2022 un aumento del gettito derivato dalla tassa di
soggiorno: +33,7% su Garda Veneto e entroterra rispetto al 2021, incremento dovuto certamente a un ritorno alla normalità dei flussi turistici dopo i picchi pandemici appena trascorsi. Il buon andamento delle cose però dovrebbe spingere in maniera ancor più decisa ad attivare operazioni di controllo su coloro che offrono servizi di pernottamento senza seguire le regole. Anche perché la mancata comunicazione delle presenze alla Questura crea oggettivi problemi di gestione del territorio. Avere un’idea puntuale di chi è presente e in quali quantità è di interesse non solo per il nostro settore, ma in particolare per chi lo deve amministrare. Non avere numeri precisi in questo senso genera difficoltà amministrative, ma anche di promozione di una destinazione.
A tutto ciò si aggiunga che questo tipo di attività fuorilegge spesso sono sostenute dal lavoro di personale
senza un regolare contratto di lavoro. In contemporanea, la difficoltà per i nostri collaboratori di trovare un
alloggio – sia stagionale che annuale – e soprattutto di trovarlo a un prezzo accessibile. Questo crea modelli
urbanistici, residenziali e di comunità non più sostenibili (come già sta accadendo a Verona).
“L’autorizzazione ad accogliere turisti in contesti atipici come le case private o le aziende agricole – sottolinea il presidente – era in origine motivata con l’esigenza di integrare il reddito di soggetti economicamente deboli e comunque accessoria rispetto all’attività principale. A causa della mancanza di una chiara regolamentazione però, il fenomeno è proliferato in modo indiscriminato, allontanandosi dall’originario principio ispiratore e dando luogo a concorrenza sleale, evasione fiscale, spopolamento dei centri storici, mancanza del rispetto delle regole di sicurezza. Per questo chiediamo che anche sul nostro territorio vengano svolte azioni simili a quelle fatte a Verona”.

TRAVEL NO STOP

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10Nov

Mattino di Verona – Alloggi turistici abusivi, Federalberghi chiede controlli anche sulla sponda del Garda Veneto

10 Novembre 2022 fgv-editor Senza categoria 8

In città e sulla Riviera degli Ulivi sono aumentate negli anni le irregolarità nel campo delle locazioni turistiche, generando difficoltà e confusione su tutto il territorio. Federalberghi Garda Veneto approva l’azione di controllo effettuata da parte della Polizia locale in città e chiede che le Amministrazioni comunali si muovano in maniera similare anche sulla sponda del Garda Veneto.

“Come Associazione che vive le dinamiche del territorio – afferma il Presidente Ivan De Beni – non siamo contrari ad altre forme di ricettività, tanto più che Federalberghi Garda Veneto ha tra i suoi Soci esercizi extra alberghieri regolamentati e che garantiscono la sicurezza degli ospiti, dei collaboratori e dei cittadini con la corretta applicazione degli oneri comunali. Deve essere tuttavia attivata al più presto una strategia di controlli incrociati tra le amministrazioni locali, i comandi di Polizia dei Comuni del lago e la Guardia di Finanza per portare a galla il fenomeno del sommerso e contribuire al puntuale versamento della tassa di soggiorno”.

I dati del portale accreditato Airdna Marketminder confermano la presenza sulla sponda veronese del lago di Garda di più di 4500 case e appartamenti privati che vengono resi disponibili per pernottamenti su portali come Airbnb, Vrbo o Homeaway fuori dalle regole del settore turistico-ricettivo. Ciò causa un mancato gettito per gli Enti locali, senza contare che imposte come la Tari e l’Imu andrebbero ponderate in modo diverso.

La Fondazione Think Tank Nord Est ha previsto per il 2022 un aumento del gettito derivato dalla tassa di soggiorno rispetto al 2021: +33,7% su Garda Veneto e entroterra, incremento dovuto a un ritorno alla normalità dei flussi turistici dopo i picchi pandemici appena trascorsi. Il buon andamento delle cose dovrebbe spingere in maniera ancor più decisa ad attivare operazioni di controllo su coloro che offrono servizi di pernottamento senza seguire le regole. Anche perché la mancata comunicazione delle presenze alla Questura crea oggettivi problemi di gestione del territorio.

“L’autorizzazione ad accogliere turisti in contesti atipici come le case private o le aziende agricole – sottolinea De Beni – era in origine motivata con l’esigenza di integrare il reddito di soggetti economicamente deboli e comunque accessoria rispetto all’attività principale. A causa della mancanza di una chiara regolamentazione però, il fenomeno è proliferato in modo indiscriminato, dando luogo a concorrenza sleale, evasione fiscale, spopolamento dei centri storici e mancanza del rispetto delle regole di sicurezza. Per questo chiediamo che anche sul nostro territorio vengano svolte azioni simili a quelle fatte a Verona”.

MATTINODIVERONA

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10Nov

Corriere di Verona – Sul lago 4.500 locazioni turistiche «Controlli anti-abusi anche qui»

10 Novembre 2022 fgv-editor Senza categoria 6
L’appello degli albergatori alle amministrazioni dopo le irregolarità scoperte a Verona.

I controlli resi noti nei giorni scorsi della polizia locale di Verona sulle locazioni turistiche in città hanno fatto «emergere» un sommerso di affitti turistici irregolari. Su 109 strutture passate ai raggi X, infatti, 86 sono state sanzionate per irregolarità, in particolare per il mancato versamento nelle casse municipali della tassa di soggiorno. L’associazione dei locatori, però, ha alzato le barricate, ricordando che sono poche le strutture controllate, un centinaio sulle oltre 2mila presenti in città. «Se si controllassero tutte le locazioni, non solo quelle segnalate, probabilmente la percentuale delle irregolarità diventerebbe dell’1 o 2 per cento. Con questi numeri diffusi si è ingenerata nella gente la percezione che siano l’80% le strutture irregolari», ha contestato, infatti, il presidente dell’Associazione.

Tant’è, ma il vaso ormai è stato scoperchiato. Ecco allora che scende in campo anche Federalberghi Garda Veneto, chiedendo che gli stessi controlli eseguiti in città vengano ampliati sulle locazioni turistiche anche del lago di Garda. Con l’intervento delle Amministrazioni comunali gardesane, che sono le prime a registrare i «mancati introiti» della tassa di soggiorno. «Le irregolarità nel campo delle locazioni turistiche negli anni è aumentato non solo in città, ma anche sulla Riviera degli Ulivi, generando difficoltà e confusione su tutto il territorio – esorta il presidente Ivan De Beni – Non siamo contrari ad altre forme di ricettività, tanto più che Federalberghi Garda Veneto ha tra i suoi Soci anche esercizi extra alberghieri regolamentati. Deve essere tuttavia attivata al più presto una strategia di controlli incrociati tra le amministrazioni locali, i comandi di Polizia dei Comuni del lago e la Guardia di Finanza per portare a galla il sommerso, dove spesso operano anche lavoratori senza regolare contratto. Togliere risorse alla collettività è, quindi, ingiusto e dannoso, anche per i turisti che ogni anno ci scelgono». Quindi Federalberghi si rifà ai dati forniti dal portale Airdna Marketminder, che confermano sulla sponda veronese del lago di Garda più di 4.500 case e appartamenti privati che vengono resi disponibili per pernottamenti su portali come Airbnb, Vrbo o Homeaway, anche fuori dalle regole del settore turistico-ricettivo.

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