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Federalberghi Garda Veneto
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Una valutazione della stagione turistica 2021 alla vigilia di Ferragosto

il 12 Agosto 2021

Da parte degli albergatori non si nasconde una certa soddisfazione per l’andamento della stagione estiva del Garda Veneto, soprattutto alla vigilia di Ferragosto. Secondo le proiezioni elaborate da HBenchmark, piattaforma di aggregazione, comparazione e analisi dati, il trend di occupazione delle strutture alberghiere, risulta essere positivo. Scontati gli effetti della pandemia in atto su Maggio e per i primi 10 giorni di giugno, la percentuale di occupazione si è andata poi a stabilizzare su dati e flussi più che accettabili. Da metà luglio, limitatamente ai fine settimana, si è raggiunto anche il tutto esaurito, e le prenotazioni di agosto confermano le aspettative.

Considerando che la stagione turistica 2021 è iniziata un mese prima rispetto al 2020, e questo è già un dato positivo, possiamo constatare, sempre analizzando i dati forniti da HBernchmark, che giugno si è chiuso con una occupazione del 63% contro l’81% del 2019 e il 18% del 2020, luglio si è chiuso con una occupazione media del 82% uguale al 2019 e superiore a quella del 2020 che si era chiusa con un 53% e agosto al momento attuale rispecchia le previsioni e si allinea con i dati positivi del 2019 e del 2020.

Il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni è però molto cauto e invita a non lasciarsi andare a facili entusiasmi.
“Confermo che stiamo vivendo, dal punto di vista professionale, un bel mese di agosto – afferma il De Beni – ma anche lo scorso anno in agosto abbiamo lavorato bene e comunque un mese da solo non può risollevare tutta la stagione turistica. Se vogliamo fare una analisi sommaria possiamo dire che nonostante la stagione 2021 sia iniziata un mese prima rispetto a quella del 2020, abbiamo perso completamente le festività Pasquali e le prime settimane di Maggio, periodo per noi molto proficuo. Abbiamo fatto poi un discreto luglio, un buon agosto ma i mesi futuri sono del tutto incerti e questo comporterà inoltre il grave problema della gestione del personale. Dalle ultime notizie, Sicilia e Sardegna sono pesantemente a rischio zona gialla e se la curva dei contagi continuerà ad aumentare il Veneto, considerato a rischio dal Ministero della Salute, in settembre potrebbe subire lo stesso destino. Speravamo di poter completare la stagione, tempo atmosferico permettendo, arrivando fino a fine ottobre, ma al momento è impossibile stabilire il trend dei prossimi mesi, visto che sono legati all’evolvere della diffusione pandemica e alle relative decisioni che saranno prese dal Governo. Ho avuto modo di confrontarmi con i colleghi delle varie aree del territorio e i ragionamenti collimano: se riuscissimo a chiudere la stagione turistica con un 20% in più rispetto al 2020 (che ha chiuso con una occupazione del 55%) potremmo ritenerci soddisfatti. Non si può comunque ritenere che il comparto sia uscito dalla crisi in quanto se confrontiamo i dati attuali con il solo 2019 constatiamo un meno 25/30% di occupazione, un segno negativo che si fa sentire piuttosto pesantemente. Solo a fine stagione saremo in grado di fare una valutazione obiettiva e spero possa essere positiva.”

Fortunatamente il mercato straniero tipico del Garda Veneto è ritornato sul Lago, con percentuali molto importanti di arrivi, presenze e pernottamenti: da Germania 61%, Austria 8%, Paesi Bassi 3,5%, Svizzera 3,2% e Belgio 2,3%.
Il mercato italiano pesa, ad oggi, meno del 15%.
Infine, l’analisi dell’occupazione per classifica ci permette di osservare come le strutture 2* abbiano registrato un tasso di occupazione inferiore rispetto alle altre classificazioni, mentre i 4*/4*S e 3*/3*S sembrano essere avvantaggiati.

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