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Federalberghi Garda Veneto
Associazione

Verona Fedele – Dalle resine al bosco di paulownia che assorbirà tanta CO2

il 14 Giugno 2022
L’iniziativa di un’azienda, ma l’interno lago verso una minore impronta carbonica.

Cosa fanno 820 piante di paulownia in un campo di Colà di Lazise? Beh, come tutti gli alberi, assorbono anidride carbonica. Solo che questa particolare specie, originaria dell’Asia orientale e introdotta in Europa nell’Ottocento, ne assorbe mediamente di più rispetto ad altre tipologie di arbusti. Le eccezionali caratteristiche di sostenibilità e crescita rapida hanno fatto sì che la paulownia sia stata scelta dall’azienda Novaresine – che produce resine sintetiche impiegate nelle vernici – per dare forma al Progetto NatuRes, il “parco della sostenibilità” in un terreno che ha recentemente acquistato in prossimità della propria sede. L’ideazione, la realizzazione e la gestione del terreno e degli arbusti sono state affidate alla stat-up veronese Treebu, che punta a coniugare profitto economico e benessere ambientale.

«Novaresine è spinta da voglia di miglioramento – spiega Alberto Bombana, il proprietario. – Un miglioramento che si traduce anche in scelte ambientalmente compatibili, per un’area di circa 50.000 metri quadrati. Il progetto si chiama così perché unisce le parole “Natura” e “Resina”. Abbiamo a cuore la sostenibilità ambientale e siamo proiettati verso un futuro con una produzione “low carbon”, anche grazie al crescente utilizzo di materie prime rinnovabili e di moderni impianti che rendono più efficienti i nostri processi produttivi».

Il parco della sostenibilità è stato presentato pochi giorni fa alla presenza del vicesindaco di Lazise Filippo Costa e dell’assessore Barbara Zanetti, che hanno simbolicamente partecipato alla piantumazione assieme a Bombana e alla sua famiglia.

Il progetto si propone di andare ben oltre la piantumazione di alberi ad alto fusto solo lungo il perimetro dell’azienda, come imposto qualche anno fa dal Comune di Lazise per la messa in funzione dell’impianto di «coincenerimento» di acque di reazione e solventi esausti. L’impianto all’inizio aveva destato preoccupazioni sia nei cittadini che nei Comuni di Lazise e Castelnuovo. Preoccupazioni ora risolte grazie ai riscontri sulle emissioni, che non rivelano criticità. Su cinque ettari di terreno disponibili per la piantumazione, al momento ne sono stati utilizzati due. «Abbiamo intenzione di arrivare a 1.200 piante – ha fatto sapere l’amministratore delegato di Novaresine Bruno Franceschini. – Puntiamo ad avere impatto zero il più presto possibile» e non solo facendo assorbire la Co2 dagli alberi, ma anche attuando diverse modalità produttive: «oggi un quarto delle nostre resine è prodotto utilizzando acqua anziché solventi nella fase di diluizione, inoltre cerchiamo di utilizzare prodotti di recupero per arrivare alle sostanze chimiche necessarie nel processo produttivo».

Le 820 piante di Paulownia assorbiranno in media 80 tonnellate di Co2 all’anno. «Tra sette anni attueremo il primo taglio – fa sapere Alberini – in due ettari possono essere prodotti 400 metri cubi di legname. Dopodiché gli alberi si rigenereranno sviluppando un pollone che potrà già contare su un apparato radicale sviluppato. Quello della Paulowna è un legno leggero ma resistente: Si presta ad essere lavorato, ma non è ancora impiegabile nell’edilizia. L’obiettivo è trovare metodi chimico-meccanici sostenibili per renderlo utilizzabile anche in questo settore».

Per Treebu, la start-up nata nel 2021 a Verona, questo progetto è un trampolino di lancio: l’azienda si propone di piantare un milione di alberi in dieci anni coinvolgendo le aziende, sia per contribuire alla riduzione della loro «carbon footprint» (impronta ambientale misurata in emissioni di gas serra), sia per fare qualcosa di concreto per l’ambiente.

Anche sul fronte del turistico-ricettivo, business principale del territorio gardesano, si sta lavorando sul green branding. Federalberghi Garda Veneto per esempio, l’associazione di categoria degli albergatori della sponda veronese del lago di Garda e del suo immediato entroterra, sta dimostrando una crescente sensibilità verso le tematiche ambientali e sociali. L’associazione è impegnata con il progetto “Join the Forest – La Foresta di Federalberghi”, attivato grazie al supporto di Energy Working, azienda di Castel d’Azzano consulente del gruppo di acquisto per l’energia che l’associazione gestisce attraverso la sua partecipata Ugav Servizi. Il progetto ha rappresentato la naturale risposta alla richiesta delle imprese turistiche di contribuire concretamente alla salvaguardia dell’ambiente e quindi del territorio al quale è strettamente legata la loro attività.

«Join The Forest è un progetto di parziale compensazione della CO2 delle strutture che fanno parte del nostro gruppo di acquisto energia “THE GROUP – LightNaturalgas&Greenopportunities” – spiega il direttore di Federalberghi Garda Veneto Mattia Boschelli – che conta già 197 aderenti.

L’obiettivo di compensazione è fissato nella misura del 30% su base triennale del totale della co2 prodotta. Il nostro consulente energetico, sulla base di un calcolo ponderato della CO2 emessa, avrà poi il compito di accompagnare le strutture in questo percorso di sostenibilità ambientale. Abbiamo presentato per la prima volta questo progetto di green branding a “Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza” a Riva del Garda lo scorso marzo e ringrazio il nostro partner Energy Working che ci ha proposto questa iniziativa e ha collaborato attivamente per renderla una realtà».

Join the Forest si sviluppa in un percorso pluriennale finanziando la piantumazione di alberi e piante nelle aree del Pianeta con maggior grado di sottosviluppo e vuole essere veicolo e mantenimento della popolazione autoctona. Ogni singolo albero verrà piantato, curato, fotografato e geolocalizzato in modo da poter testimoniare concretamente l’impegno intrapreso dagli associati.

La “Foresta di Federalberghi Garda Veneto” non si limita ad assorbire l’anidride carbonica, ma apporterà benefici ambientali come la riforestazione, la tutela della biodiversità e il contrasto alla desertificazione e dall’erosione del suolo. Oltre a ciò, la foresta apporterà anche benefici sociali nelle zone interessate dalla piantumazione degli alberi: risorse alimentari per i contadini locali, finanziamento ai contadini locali che si occuperanno della cura degli alberi piantati, formazione, opportunità di reddito.

«Teniamo molto a questo progetto – sottolinea il Presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni – perché risponde alla crescente richiesta dei nostri Associati e testimonia la loro attenzione nei confronti dell’ambiente e il loro impegno a mantenere il territorio nel suo stato migliore».

La landing page del progetto è curata tramite la start-up Treedom e il marchio Join The Forest sta per essere registrato a livello europeo.

 

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