Albergatori contrariati e preoccupati. «Decisione nata senza un confronto preventivo e formale. Temiamo effetto domino da parte degli altri Comuni»
Gli albergatori gardesani sono contrariati e preoccupati per l’aumento dell’imposta di soggiorno a Costermano. «La decisione non è nata da un confronto preventivo e formale con le categorie – hanno fatto sapere – e questo ci fa temere un effetto domino da parte degli altri Comuni».
L’adeguamento delle tariffe dell’imposta di soggiorno per il 2025 è stato deciso martedì scorso, 19 novembre, dalla giunta comunale. Le nuove tariffe si possono leggere nella delibera approvata dal sindaco Stefano Passari e dai suoi assessori. Per gli alberghi, la tassa di soggiorno sarà di 3 euro per le strutture a una o due stelle, 4 euro per i tre stelle, e per gli alberghi con più di tre stelle la tassa sarà di 5 euro. Per le altre strutture ricettive, la tassa di soggiorno sarà di 3 euro, con le eccezioni degli alloggi turistici (4 euro), case vacanze (5 euro) e delle unità abitative ammobiliate ad uso turistico.
«Il turismo è una risorsa fondamentale, capace di portare opportunità economiche, scambi culturali e visibilità internazionale – hanno commentato il sindaco Passarini e l’assessore al turismo Alberto Bullio – Tuttavia, è un dovere governarlo con responsabilità ed equilibrio, facendo sì che l’afflusso di visitatori possa convivere in armonia con la vita quotidiana dei residenti. Un aumento di turisti comporta, per esempio, una pulizia costante degli spazi urbani e manutenzione continua di strade, marciapiedi e piste ciclabili. Chiedere un contributo a chi visita il nostro comune e beneficia di servizi di alto livello rappresenta una scelta di valore e rispetto per il bene pubblico, con l’obiettivo di garantire a tutti un ambiente pulito, ordinato e sicuro. In breve, questa tassa sostenuta dagli ospiti ci consente di valorizzare il nostro comune in termini di pulizia, ordine, sicurezza e servizi, affinché il nostro territorio sia sempre di più motivo di soggiorno per i turisti e valore aggiunto per le attività economiche, dove i primi a trarne costante beneficio in benessere e qualità della vita sono i residenti».
L’aumento è stato però giudicato considerevole e sproporzionato da Federalberghi Garda Veneto. «Lo consideriamo oltremisura – ha dichiarato il presidente Ivan De Beni – Basti pensare ad una coppia di adulti in vacanza leisure o qui per lavoro nel periodo invernale, sono 10 euro in meno al giorno che potranno spendere per una cena, per la benzina, per qualche souvenir e regalo». Inoltre, il timore è che «quanto raccolto da questa voce di bilancio, venga usato per “fare cassa” e recuperare spese o giustificare iniziative che poi non è detto verranno riversate nel turismo, cosa che abbiamo visto fare anche nel recente passato», prosegue De Beni. «Un aumento sproporzionato, quello dell’imposta di soggiorno a Costermano – hanno aggiunto Paolo Arena e Paolo Artelio, presidenti, rispettivamente di Confcommercio Verona e della sezione turismo di Confcommercio Verona – Ci rendiamo conto che il taglio dei fondi da parte dello Stato peserà sulle casse delle amministrazioni, ma non si può pretendere che le imprese del settore ricettivo, chiamate a continui investimenti, fonte di reddito per migliaia di famiglie, surroghino quello che dovrebbe fare l’ente pubblico. Non è la strategia giusta. Chiediamo, in ogni caso, che quanto incassato con l’imposta di soggiorno venga interamente riversato sul settore turistico».
E contesta la misura anche l’Aga, associazione che unisce gli albergatori di Garda e Costermano, la quale contesta anche un passaggio della delibera della giunta comunale. Tra le premesse viene infatti riportato «in merito alle proposte di modifiche tariffarie sono stati sentiti i rappresentanti di categoria delle associazioni maggiormente rappresentative». Il presidente di Aga Luigi Zermini però contesta: «La nostra associazione di categoria non è stata messa a conoscenza dell’onerosità degli aumenti dell’imposta di soggiorno, se non a cose fatte. All’incontro pubblico in municipio del 12 novembre, il primo cittadino di Costermano sul Garda sostiene di averci coinvolti, ma questo non è corretto: era presente qualche nostro socio e come singolo imprenditore. Si è trattato di una presentazione generale delle iniziative in programma dall’amministrazione e dell’imposta di soggiorno che tocca le nostre strutture associate, imposta che così diventa le più onerosa di tutto il Garda Veneto e persino dello stesso Comune di Verona. Pertanto si potrebbe definire confronto con la categoria solo un tavolo formale prima di prendere una decisione sulla tassa di soggiorno, come è stato fatto ad esempio dal Comune di Garda».