La stagione turistica è partita piuttosto bene, secondo le aspettative, le prenotazioni per agosto stanno arrivando ma con esse si sta aggravando il problema del reperimento del personale.
“Dopo un anno e mezzo di pandemia e la crisi del settore turistico ricettivo, tantissimi lavoratori, alcuni con un grande bagaglio professionale, hanno cercato di collocarsi in altre realtà considerate più sicure o comunque meno in balia degli eventi”, constata con amarezza il Presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni. “Molti collaboratori in seguito alla crisi hanno risentito di uno stress emotivo/psicologico che li ha resi diffidenti nei confronti di comparti considerati “instabili” come quello turistico e li ha indotti a cercare una sistemazione che garantisse maggiore continuità, anche in ambiti completamente diversi ad esempio nel settore dei marmi o in agricoltura. Si tratta di un problema gravissimo che mette in crisi le strutture ricettive. Mancano infatti risorse umane a tutti i livelli: personale addetto al ricevimento, alle pulizie ai piani, alla manutenzione, alla sala bar, al wellness. Manca poi la manovalanza straniera che spesso occupava quei ruoli definiti “faticosi” e che per restrizioni negli spostamenti è rimasta in Patria. Il risultato è che gli alberghi si trovano in grossa difficoltà nella gestione dei servizi al punto che alcuni colleghi sono costretti a tenere chiuse un certo numero di camere perché non hanno personale ai piani sufficiente a garantire la pulizia e la sanificazione di tutte le camere. Mi risulta che lo stesso problema di reclutamento di personale sia riscontrato anche dai ristoranti che non trovano chef, maître, camerieri o lavapiatti.”
Con la ripresa del turismo e dopo la crisi economica che ha colpito molte famiglie soprattutto quelle degli stagionali, tutti pensavano ci sarebbe stata la corsa alla ricerca di un lavoro ed invece non è stato così. Quali possono essere le cause di questa situazione?
“Oltre alla paura ingiustificata, a cui accennavo, legata alla presunta instabilità del settore turismo, credo che la colpa sia da imputare prima di tutto all’eccessivo assistenzialismo a livello statale. In tanti vengono a fare il colloquio e poi ci rispondono che preferiscono rimanersene a casa, coperti da reddito di cittadinanza, bonus o altre forme di sostegno che sicuramente sono inferiori allo stipendio proposto ma hanno il vantaggio di non implicare fatica e impegno. Ci vorrebbero delle regole più severe: il percettore del reddito di cittadinanza o altra forma di sostegno che rifiuta un posto di lavoro dovrebbe perdere automaticamente il sostegno, altrimenti si creano queste situazioni ingiustificabili. Un altro problema che abbiamo riscontrato, attraverso i colloqui di lavoro, è la poca disponibilità al sacrificio. Molti chiedono sabato e domenica liberi, orario continuato, no turni: ovviamente richieste incompatibili con il nostro settore. Vorrei a questo proposito chiarire anche una presa di posizione che si sta diffondendo, soprattutto attraverso i social, e di cui mi rammarico. Alcuni sostengono che la mancanza di risorse umane nel settore turismo sia la conseguenza di uno sfruttamento soprattutto degli stagionali, sottopagati e con orari logoranti. Probabilmente qualche collega può aver agito in maniera non del tutto corretta dal punto di vista contrattuale ma si tratta di casi isolati per i quali non può essere discriminata l’intera categoria. Noi crediamo che lavorare nel nostro settore sia vario, altamente qualificante e appagante anche dal punto di vista economico perché il Contratto Nazionale del Turismo offre molti benefit ed è sicuramente migliore di molti altri contratti. Inoltre possedere un’esperienza e una professionalità nel turismo rappresenta un passaporto da utilizzare in giro per il mondo, offre la possibilità di lavorare ovunque.
Infine, vorrei segnalare che Federalberghi Garda Veneto, in risposta alle difficoltà degli associati e per offrire ulteriore visibilità alla ricerca del personale e maggiori opportunità per i lavoratori del settore turistico, ha messo a disposizione delle proprie aziende e di tutto il territorio uno Sportello Risorse Umane per l’inserimento degli annunci delle offerte di lavoro per mansione e struttura ricettiva. Sulla pagina dedicata del sito istituzionale https://www.federalberghigardaveneto.it/lavoro/ sono elencate le opportunità segnalate dai nostri Associati, con tutti i riferimenti per il contatto diretto. Una concreta opportunità per aziende e lavoratori che stiamo cercando di diffondere anche attraverso i social.”
Secondo i dati di Veneto Lavoro, tra il 2019 e il 2020 il numero di assunzioni nel settore è sceso del 45% passando da 151.270 a 82.900. Il saldo tra assunzioni e cessazioni determina una perdita complessiva di 15.155 posti di lavoro, di cui circa 3 mila nella sola Verona e provincia.
I primi dati parziali del 2021 certificano l’aggravamento della situazione: nel trimestre gennaio-marzo 2021 le assunzioni nel settore turistico sono diminuite del 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e il calo raggiunge il 75% se confrontato con il primo trimestre 2019.