L’Altro Giornale – Le Associazioni gridano: “stop agli allarmismi”
«Basta fare e farci del male da soli sul tema della siccità e della crisi idrica sul lago di Garda: da 6 mesi a questa parte assistiamo a un fiorire pressoché continuo di articoli, interviste, dichiarazioni e in generale un’intera comunicazione che puntano sempre più volentieri sull’emergenza e la crisi. Come Associazioni di categoria che rappresentano più di 1200 strutture alberghiere sparse su tutto il lago di Garda, per un
totale di oltre 50mila posti letto, un fatturato vicino al miliardo di euro e un indotto pressoché incalcolabile, siamo interlocutori principali del turismo e sentinelle attente del territorio gardesano»: queste le parole di Federalberghi, Garda Veneto e Brescia e di ASAT Alto Garda e Ledro.
«Siamo ben consapevoli aggiungono che il problema esista e ne sono informati anche la politica e gli organi preposti, ma la sua narrazione va certamente cambiata e ridimensionata. Innanzitutto va sottolineato che la questione non è solo nostra: secondo l’European State of the Climate 2022 fornito dal servizio di osservazione della Terra UE, l’Europa si è riscaldata più velocemente di qualsiasi altro
continente negli ultimi decenni, con temperature in aumento al doppio della media globale. Durante la stagione calda, che va da luglio a settembre, il 73% dei laghi dell’intera regione ha visto temperature costantemente sopra la media, in particolare in Spagna. La mancanza di precipitazioni durante il 2022 ha contribuito indubbiamente a creare condizioni di sofferenza (l’anno nel suo complesso è stato più secco del 10% rispetto alla media), tuttavia le anomalie più rilevanti sono state registrate in Germania, Spagna e Regno Unito».
Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto
«Ebbene sì, il Garda non è ancora tra i bacini lacuali a rischio idrico. Certo, questo non ci deve certamente far cessare di tenerlo costantemente monitorato, ma siamo ben lontani dai toni allarmistici di questi ultimi mesi. Gridare a un Benaco in secca e postare foto degli scogli affiorati, non fa che generare un danno all’immagine e alla promozione del nostro lago».
Petra Mayr, presidentessa di ASAT Alto Garda e Ledro
«Le mancate precipitazioni hanno senza dubbio comportato un abbassamento del livello dell’acqua, ma non siamo certamente in emergenza idrica: il lago ha una massa d’acqua e una profondità che permettono di stare tranquilli. Naturalmente dobbiamo fare attenzione nell’utilizzo delle risorse e sensibilizzare i nostri ospiti e collaboratori affinché non la sprechino e tengano comportamenti responsabili».
Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi Brescia
«Il lago di Garda è un territorio prezioso che si trova suddiviso fra tre provincie, ma nella percezione del turista è un’unica realtà. Per questo motivo le tre Federalberghi hanno deciso di condividere strategie comuni con la finalità di rendere il soggiorno dei nostri ospiti indimenticabile. Perché succeda questo è necessario che tutto il territorio sia accogliente, dagli eventi alla viabilità, dalla salubrità delle acque alla gestione della depurazione».
In alternativa a una narrazione allarmistica che fa degli stati emergenziali il suo leitmotiv, pensiamo siano invece maggiormente efficaci azioni di tutela del territorio basate su un cambio culturale delle persone,
anche di coloro che lo vivono da turiste, per il presente e i prossimi anni. Federalberghi Garda Veneto lo ha fatto con la campagna “Together Lake Garda” – che oggi viene condivisa da Federalberghi Brescia e da ASAT – fornendo alle strutture alberghiere associate semplici prontuari da esporre nelle hall e nelle camere con consigli e suggerimenti per risparmiare energia elettrica e acqua e agli operatori efficaci vademecum per sviluppare forme concrete di riduzione dello spreco di acqua negli ambiti più sensibili all’utilizzo e dove quindi si può effettivamente fare la differenza.
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L'Altro Giornale, Maggio 2023, p. 7