Il maltempo di giugno ha fatto aumentare disdette e cambi di data. Ed il minor potere di acquisto rende i turisti più oculati nelle spese.
Nel mese di giugno di quest’anno, il turismo sul Lago di Garda è stato un po’ fiacco, ma in linea con il 2019. Le presenze sono state inferiori rispetto al giugno del 2022, mese in cui si registrò un record dovuto alla forte ripresa dei viaggi e delle vacanze dopo la pandemia di Covid-19. Ma il fatto che i numeri siano in linea con i livelli pre-pandemia soddisfa gli operatori gardesani del settore.
I dati sono stati resi noti dall’Osservatorio del Turismo del Garda Veneto, che li ha elaborati dopo averli raccolti da un campione di più di 60 strutture ricettive sparse su tutta la sponda veronese del Garda. Strutture ricettive che, il mese scorso, sono state generalmente occupate per il 70%, un dato in linea con il giugno 2019 e guastato dal maltempo. Mentre il prezzo medio per le camere è aumentato di circa il 10%.
E sono stati proprio inflazione e meteo ad incidere negativamente sul giugno turistico gardesano. Il maltempo ha verosimilmente spinto verso l’alto il numero delle cancellazioni e delle modifiche di data. A questo si sono aggiunti alti tassi di inflazione a livello europeo che hanno tolto potere di acquisto alle famiglie. Tale situazione rende il turista di area tedesca ancora più attento alla spesa e la variabile del tempo atmosferico lo ha fatto decidere molto sotto data, privilegiando la prenotazione last-minute, sia in Italia che per altre destinazioni in Europa.
Tuttavia la domanda di vacanza pare ancora vivace e la meta del Garda per il turismo mitteleuropeo è facilmente raggiungibile in auto. Le aziende del Garda Veneto riescono a garantire al cliente un’offerta molto diversificata per prezzo del soggiorno, qualità, posizione geografica e servizi. Questo è il motivo del successo di tutta la destinazione fino ad oggi, con la consapevolezza però di dover lavorare con estrema attenzione, stimolando la domanda di soggiorno con pacchetti ad hoc, comprensivi di servizi, anche per fidelizzare e confermare la qualità del soggiorno in caso di brutto tempo.
E le prospettive per questo mese di luglio sembrano essere ancora in linea con il 2019 per occupazione generale.
«La stagione è partita molto bene, con un ponte del 2 giugno andato benissimo – ha commentato Giuditta Isotta, presidente dell’associazione degli albergatori di Brenzone – Poi c’è stato un calo, ma va detto che le strutture con una clientela fidelizzata stanno lavorando ancora bene. Altre invece hanno sofferto un po’ di più in questo ultimo mese, anche perché a mio avviso è cambiato il modo di approcciare la vacanza da parte del cliente, con una tendenza sempre maggiore alla prenotazione sotto data. A Brenzone, in particolare, stiamo vedendo un cospicuo calo delle presenze dovute ai matrimoni, soprattutto inglesi. Tendenza controbilanciata dall’apertura della destinazione nei confronti di nuove nazionalità, come Polonia e Cecoslovacchia. Le prospettive per luglio sono buone: percepisco voglia di vacanza, con una ripartenza a partire dalla seconda settimana di luglio».
«A Malcesine non abbiamo fatto i numeri di giugno 2022, ma abbiamo visto un leggero incremento rispetto al 2019 – ha dichiarato Vittorio Mazzoldi, presidente degli albergatori di Malcesine – Siamo sostanzialmente in linea con i numeri pre-pandemici, perciò siamo soddisfatti, tenuto conto che la stagione 2022 è da considerarsi anomala. Vivevamo ancora la coda lunga degli effetti del Covid-19, la gente aveva ancora timore a spostarsi come prima, c’era più turismo di prossimità. La percezione per il prossimo mese è di una situazione tranquilla almeno fino al 10 luglio, seguita da un naturale assestamento, come del resto si è sempre verificato nelle stagioni prima del Covid».
«A Lazise abbiamo rilevato in generale delle buone percentuali. Le strutture di medie dimensioni hanno sofferto meno grazie alla clientela affezionata, che è tornata puntuale – ha rilevato Virginia Torre, presidente dell’associazione albergatori di Lazise – Certo, abbiamo notato una maggiore tendenza alla disdetta all’ultimo minuto, che è stata difficile da gestire. Non si sono raggiunti i numeri di giugno 2022, ma si è comunque lavorato bene. Le prenotazioni di luglio si muovono ancora seguendo la regola del last-minute, ma i presupposti per una ripresa ci sono e le prenotazioni arrivate finora fanno ben sperare».
«Ciò che più di tutto rilevo e di cui ho notizia da esercenti e ristoratori è un generale calo dell’indotto, complice certamente il brutto tempo, ma anche una tendenza a gestire il soggiorno e i consumi in maniera maggiormente oculata – ha concluso Mirko Lorenzini, presidente dell’associazione albergatori di Torri del Benaco – Per il mese prossimo prevendo una situazione non dissimile, con strutture che già ora registrano percentuali di occupazione molto buone e altre che sperano nel last-minute. Tuttavia consideriamo che non siamo ancora in alta stagione e questo andamento è abbastanza connaturato nella destinazione».