L’Arena – Turisti, buon numero di presenze
I presidenti delle singole associazioni albergatori della Riviera degli Olivi tracciano un primo bilancio della nuova stagione. De Beni: «Non siamo al record del 2022 ma giugno non ha sfigurato» Isotta: «Luglio sarà ancora meglio» Torre: «La clientela è affezionata».
Hanno il polso della stagione turistica sul lago di Garda e dal loro osservatorio tracciano un primo bilancio del mese di giugno e avanzano ipotesi per l’andamento di luglio. «Loro» sono i presidenti delle singole associazioni albergatori della Riviera degli Olivi: tutte insieme confluiscono sotto il grande cappello di Federalberghi Garda Veneto che raggruppa quattrocento strutture ricettive della sponda veronese e dell’entroterra gardesano.Da Malcesine a Peschiera e fino a San Zeno di Montagna emerge come il mese che sta tramontando segni un trend al di sotto dello scorso anno quando si registrò il record assoluto di presenze. Ma non ci sono particolari piagnistei. «Giugno 2023 non ha assolutamente sfigurato nei numeri per occupazione e andamento rispetto allo stesso mese del 2019, periodo a cui è d’obbligo riferirsi. L’ultimo biennio ha rappresentato un momento storico particolare, con fenomeni legati alla pandemia, ovvero alla forte ripresa dei viaggi e della voglia di fare vacanza», afferma Ivan De Beni presidente di Federalberghi. Pronto a sottolineare come giugno «abbia retto nonostante le cospicue piogge che hanno spinto verso l’alto il numero delle cancellazioni delle prenotazioni». C’è poi d’aggiungere, vista l’inflazione, il minor potere di acquisto delle famiglie e, soprattutto, dell’area tedesca da sempre molto attenta nella spesa. «La nostra forza è la presenza capillare di strutture sul territorio per garantire al cliente un’offerta molto diversificata per prezzo del soggiorno, qualità, posizione geografica e servizi. Questo è il motivo del successo della Riviera degli Olivi», conclude De Beni, consapevole di «dover lavorare con estrema attenzione, stimolando la domanda di soggiorno con pacchetti ad hoc mantenendo un rapporto qualità-prezzo adeguato».Concetti e ragionamenti suffragati, con le variabili territoriali, dai suoi colleghi.«Giugno è partito molto bene, poi c’è stato un calo, ma le strutture con una clientela fidelizzata, com’è la maggior parte di quelle di Brenzone, hanno tenuto bene», sostiene la presidente Giuditta Isotta. Che aggiunge: «Si nota invece un calo delle presenze per i matrimoni, soprattutto inglesi. Tendenza controbilanciata dall’apertura della destinazione a nuove nazionalità, come Polonia e Cecoslovacchia. Le prospettive per luglio sono buone», continua. «Percepisco voglia di vacanza, con una ripartenza, a partire dalla seconda settimana di luglio». Speranze che sembrano attecchire anche a San Zeno di Montagna. «Giugno non è andato a gonfie vele, ma per lo più per il maltempo. Abbiamo fiducia in luglio, mese in cui aspettiamo un maggior flusso anche di turismo interno: gli italiani, anche di zone limitrofe, vengono volentieri a San Zeno di Montagna, soprattutto per sfuggire al caldo. Dipendiamo comunque sempre dal meteo», afferma il presidente Corrado Bonetti. Scendendo in riva al lago, Virginia Torre, presidentessa di Lazise commenta: «Abbiamo rilevato buone percentuali. Le strutture di medie dimensioni hanno sofferto meno grazie alla clientela affezionata. Abbiamo notato una maggiore tendenza alla disdetta all’ultimo minuto. Le prenotazioni di luglio si muovono ancora seguendo la regola del last minute, ma i presupposti per una ripresa ci sono e le prenotazioni arrivate fanno ben sperare». Più cauta Annalaura Salandini, a capo degli albergatori di Bardolino: «A giugno abbiamo avuto una richiesta più bassa rispetto ai pronostici. Luglio non si prevede molto diverso, con finestre ancora disponibili. L’anno scorso si vedevano molti più turisti provenienti da Bolzano e Europa del nord». Particolareggiata l’analisi di Mirko Lorenzini, presidente di Torri. «Da noi l’occupazione media si è assestata attorno all’80%, con molte differenze, però, tra una struttura e l’altra, nel senso che alcuni hotel hanno registrato oltre il 90% di presenze e altri il 60%. Ciò che rilevo e di cui ho notizia da esercenti e ristoratori è un generale calo dell’indotto, complice il brutto tempo, ma anche una tendenza a gestire il soggiorno e i consumi in modo più oculato. Per il mese prossimo prevedo una situazione non dissimile, con strutture che già ora registrano percentuali di occupazione molto buone e altre che sperano nel last minute».
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